Philip Dizack: tromba
Dayna Stephens: sax
Emiliano D’Auria: piano
Jacopo Ferrazza: basso
Kush Abadey: percussioni
Diretta radiofonica su Rete Due.
Una collaborazione RSI Rete Due – Jazz Club Verbano.
A distanza di un anno dall’uscita di First Rain, disco prodotto e registrato in Norvegia per l’etichetta discografica Losen, Emiliano D’Auria torna in veste di leader con un disco nuovo, audace ed evocativo, registrato al Bunker Studio di Brooklyn (NY) alla testa di un quintetto costituito da affermati musicisti americani. La sezione dei fiati è affidata alla tromba di Philip Dizack ed al sax di Dayna Stephens, la sezione ritmica vede il pianista marchigiano in veste di compositore di tutti i brani, il contrabbassista italo-americano Rick Rosato ed il batterista Kweku Sumbry. “The Baggage Room” uscirà a novembre per l’etichetta discografica Via Veneto Jazz di Matteo Pagano.
“The Baggage Room“ è un omaggio a tutti i migranti italiani ed europei che, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, hanno lasciato la loro terra natale per cercare un futuro migliore in America. “Ellis Island” era il loro primo approdo, e la “stanza dei bagagli” (The Baggage Room) rappresentava uno spazio di transizione, carico di speranza e incertezze, dove gli effetti personali si mescolavano ai sogni e alle paure di una vita nuova nel “nuovo mondo”.
Anche il pianista ascolano, come quei migranti, ha intrapreso un viaggio partendo dall’Italia per registrare il nuovo disco a New York, cercando di catturare l’essenza di quel movimento, di quella ricerca di identità. Lavorare con musicisti americani è risultato fondamentale per dare autenticità al progetto. La collaborazione ha permesso di creare un suono che riflette il melting pot culturale di New York, una città costruita dai sogni di milioni di migranti e musicisti.
Ogni traccia di “The Baggage Room” racconta una parte di questa storia di migrazione e cambiamento. In “Temporarily Detained”, emerge tutta l’ansia e incertezza di chi veniva trattenuto temporaneamente ad Ellis Island, in attesa di essere accettato o respinto dopo test e visite mediche (“The Eye Man”). “Searching for a new world” cattura la tensione e la speranza dell’arrivo in un mondo sconosciuto. “The Story of Sacco & Vanzetti” vuole rappresentare un omaggio a due figure emblematiche dell’immigrazione italiana negli Stati Uniti, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Il brano ricorda la loro tragica storia, simbolo delle difficoltà e delle ingiustizie che molti migranti hanno dovuto affrontare, lottando non solo per la propria sopravvivenza, ma anche per i propri diritti e la propria dignità.
“The Baggage Room” si distingue per la fusione tra il jazz moderno di stampo newyorkese e le sonorità mediterranee, dando vita a un sound unico. La pulsione ritmica è una delle caratteristiche principali del disco, accompagnando l’ascoltatore in un viaggio emotivo che riflette la tensione, la speranza e la determinazione dei migranti. Le melodie evocano la tradizione mediterranea, mentre i ritmi e gli arrangiamenti, profondamente influenzati dalla musica afro-americana, creano un ponte tra il Vecchio e il Nuovo Mondo.