Venti a 19 nel secondo set, Nina Brunner difende la schiacciata canadese, la Svizzera ha la possibilità del contrattacco che se sfruttata la porterebbe per la prima volta nella storia a giocarsi l’oro olimpico nel beach volley. L’alzata in bagher di Tanja Hüberli, che sin lì ha giocato per la prima volta meglio a Parigi 2024 della compagna di squadra, è troppo sotto rete e il muro nordamericano ha gioco facile. Poco male siamo 20 pari e come direbbe qualcuno “c’è ancora tanto beach da giocare” e invece no, perché probabilmente scossa dall’errore Hüberli sparacchia fuori i due attacchi successivi, regalando il set alle avversarie che si imporranno poi al tie-break.
Perdere così fa male, anzi fa malissimo. Una vittoria ieri, ampiamente alla portata delle nostre Hüberli/Brunner, avrebbe infatti garantito l’ottava medaglia alla delegazione rossocrociata che invece vede lì all’orizzonte l’incubo di un altro quarto posto. Già, la poco ambita medaglia di legno a cui i nostri atleti sembrano ormai abbonati: forse è solo sfortuna, o più probabilmente ci manca qualcosa dal punto di vista mentale. Sto parlando di quella fame, di quella voglia di vincere a tutti i costi che spesso ti porta ad andare oltre i tuoi limiti. Ecco se andiamo a vedere i nostri quarti posti, siamo sempre stati un filo al di sotto del nostro potenziale e questo alle Olimpiadi non te lo puoi permettere... se vuoi salire sul podio.
Parigi 2024, il servizio su Hüberli/Brunner-Melissa/Brandie (08.08.2024)
RSI Sport 08.08.2024, 20:20