Alla fine ha vinto il calcio. Quello costruttivo, avvolgente, quello che la Spagna ha saputo proporre senza soluzione di continuità lungo tutto il mese di Euro 2024. Dallo scorso 15 giugno ad oggi, nella finalissima di Berlino, per un sette su sette che è già storia. Neanche l’ultima sfidante - quell’Inghilterra sempre a caccia del primo acuto sulla scena continentale - è riuscita ad arrestare l’imperioso cammino iberico verso il quarto titolo assoluto (record), il terzo nelle ultime cinque edizioni. Certo, per vincere la resistenza britannica ci sono voluti sudore e pazienza, ma in fin dei conti il 2-1 dell’Olympiastadion è quantomai meritocratico. Perché confrontando i due percorsi, beh, l’ago della giustizia sportiva pendeva nettamente da una parte…
Il classico clima da finale ha pesantemente influito sulle dinamiche del primo tempo, in cui le due squadre - schierate proprio come prevedibile alla vigilia - sono di fatto rimaste sull’attenti, senza sbottonarsi e senza mai affondare il colpo. Sorprendente, anche dinnanzi all’organizzato dispositivo difensivo allestito da Southgate, la (quasi totale) carenza di idee palesata sul fronte iberico. Sì, perché stavolta le stelle offensive hanno faticato tremendamente ad accendersi: pochi spunti, zero tiri in porta. Discorso simile per quelle inglesi, in realtà: fedele testimonianza, l’innocuo tentativo (il primo che ha richiesto l’intervento di uno dei due portieri) partito dal piede di Foden in pieno recupero.
Chissà cos’è successo nello spogliatoio spagnolo durante l’intervallo, allora. Domanda più che legittima, non solo per gli oltre 60’000 presenti. Anziché scomporsi di fronte alla sostituzione del proprio leader tecnico là in mezzo al campo, Rodri, le Furie Rosse si sono infatti ripresentate sul terreno con impeto… furioso. Punendo gli avversari con un’arma a loro stessi tanto cara (purtroppo ce lo ricordiamo bene), il gol alla prima conclusione nello specchio. E chi se non la premiata ditta Yamal-Williams poteva caricarsi la squadra sulle spalle, con quest’ultimo nei panni del rifinitore? Ecco, nei momenti successivi la Nazionale dei Tre Leoni ha davvero rischiato di sbandare in maniera irrimediabile. Olmo, Morata, ancora il 17, poi il 19: quanti brividi in successione! Sì, in quante circostanze l’Inghilterra ha vacillato sulle proprie gambe, reggendosi stoicamente in piedi e colpendo a sua volta quando tutto sembrava perduto, grazie al subentrato Palmer. Peccato che stasera il destino avesse altro in serbo. Chiedere al match winner Oyarzabal, la carta vincente pescata dalla panchina, oppure a Olmo, autore di un salvataggio decisivo proprio in extremis: no, “it’s not coming home”, neppure oggi. Magari il terzo tentativo consecutivo sarà più fortunato.
Euro 2024, highlights di Spagna-Inghilterra (14.07.2024)
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Euro 2024, l'1-1 di Palmer in Spagna-Inghilterra (14.07.2024)
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Euro 2024, il 2-1 di Oyarzabal in Spagna-Inghilterra (14.07.2024)
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Il servizio con Mikel Oyarzabal (Rete Uno Sport 15.07.2024, 07h15)
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RSI Sport 15.07.2024, 09:57
Le dichiarazioni di Luis de la Fuente (Rete Uno Sport 15.07.2024, 12h50)
RSI Sport 15.07.2024, 13:48