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"Tripoli peggio di Baghdad"

L'avanzata dell'autoproclamato Stato islamico in Libia, chi sono i combattenti? - Le considerazioni dell'esperto

  • 16 febbraio 2015, 18:37
  • 7 giugno 2023, 05:00
Un paese nel caos

Un paese nel caos

  • reuters

La Libia torna prepotentemente a occupare le attenzioni dei media dopo mesi di silenzio. “Vi è stata una disattenzione perché il mondo era preoccupato da altre crisi”, ci spiega Mattia Toaldo che raggiungiamo al telefono a Londra, “Siria, Ucraina e poi Gaza hanno messo in ombra quello che stava accadendo a Tripoli e non solo".

L'intervista

RSI New Articles 16.02.2015, 17:59

Ora, da quando l’autoproclamato Stato islamico (IS) ha marcato presenza sul territorio, sottolinea l’analista dell’European Council on Foreign relations, gli occhi sono incollati sul paese una volta guidato da Muammar Gheddafi*. L’instabilità creatasi dopo la caduta del rais e l’emergere di due governi distinti (solo uno riconosciuto – vedi cartina) hanno creato terreno fertile per l’avanzata dell’IS.

La situazione in Libia - la cartina (pix)

RSI New Articles 16.02.2015, 17:03

La situazione in Libia - la cartina (pix)

RSI New Articles 16.02.2015, 17:03

“I guerriglieri dell’IS in Libia sono soprattutto persone che sono andate prima a combattere in Siria e in Iraq e poi sono tornate in patria quando è iniziata la guerra civile”, afferma Toaldo, “altri facevano parte di altre formazioni islamiche che hanno abbandonato per raggiungere le file dell’organizzazione di al Baghdadi”.

Mattia Toaldo

Mattia Toaldo

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Tripoli peggio di Baghdad

RSI New Articles 16.02.2015, 16:46

"Tripoli è oggi peggio di Baghdad”, continua", il paese è lasciato a se stesso dopo la chiusura anche dell’ambasciata italiana. Non abbiamo più informazioni dirette su quanto sta avvenendo sul terreno, ci dobbiamo basare su fonti libiche", che molto spesso sono incomplete e faziose.

Ma come contrastare l’avanzata dell’IS?

"La Libia dovrebbe dotarsi di un governo di unità nazionale, capace di contrastare gli estremisti che si ispirano al "Califfo"." L’Italia in guerra? Non è pronta ad affrontare militarmente una situazione del genere, 5'000 uomini inoltre non sono per niente sufficienti per questo tipo di azione".

Alessandra Spataro

*ucciso a Sirte il 20 ottobre 2011.

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