Da lunedì la Svizzera è al vaglio di un comitato dell'ONU contro la tortura, un controllo "periodico" che viene effettuato anche in altri Stati. Dieci esperti, riunitisi a Ginevra, hanno cominciato a valutare il "comportamento" in materia di rimpatrio di immigrati, sovraffollamento e qualità delle cure nelle carceri, ma anche il trattamento dei minori.
Diversi esperti hanno messo in luce l'impegno della Confederazione nell'ambito dei diritti umani e l'applicazione della Convenzione dell'ONU contro la tortura. Il rapporto presentato dalla delegazione elvetica, guidata dal vicedirettore dell'ufficio federale della giustizia Bernardo Stadelmann, è stato definito "un modello" per altri Paesi.
Alcune criticità sollevate dalle ONG riguardano i respingimenti alle frontiere e i rimpatri di rifugiati, i casi di richiedenti asilo vittime di torture, la sovrappopolazione carceraria e le condizioni deplorevoli che ne conseguono; la mancanza di statistiche nazionali sulle violenze dei poliziotti e sui metodi adoperati negli interrogatori.
Red.MM/sdr