Gli ex indagati per l’inquinamento del Pozzo Polenta a Morbio Inferiore chiedono allo Stato un risarcimento. Questo in seguito alla prescirizione dell’azione penale.Si tratta dei titolari della ditta Centonze di Balerna che hanno recapitato tramite il loro legale una domanda di indennizzo poiché si ritengono danneggiati in quanti ritenuti per lungo tempo gli unici responsabili.
Lo scrive venerdì il Corriere del Ticino. La Centonze afferma di avere dovuto spendere parecchi soldi per la sua difesa. Il risarcimento richiesto è di diverse decine di migliaia di franchi.
Una infiltrazione da idrocarburi (valutata tra 3'000 e 7'000 litri) aveva messo fuori uso la captazione di acque al Pozzo Polenta nel 2008.
Presa di posizione dei Verdi
La sezione del Mendrisiotto dei verdi nel pomeriggio con un comunicato chiedono che quanto successo al pozzo Polenta a Morbio Inferiore "costituisca un imprescindibile precedente per la corretta gestione del territorio e della falda freatica", constatando come "dopo 7 anni il caso si sia chiuso senza un colpevole". E definiscono "una beffa" il fatto che la Centonze SA, indagato nel procedimento per stabilire la provenienza dell'inquinamento, "oggi rivendica la posizione di parte lesa".
"Al di là delle ragioni o meno (della società, ndr) sottese alla richiesta di risarcimento, resta il fatto che la giustizia non ha saputo proteggere il territorio ed un bene comune qual è l’acqua potabile", scrivono ancora gli ecologisti.
La sinistra
Sulla stessa linea d'onda del movimento ecologista anche Insieme a sinistra che parla di "un mondo alla rovescia": "un bene pubblico come l'acqua è stato violato senza che nessuno ne sia responsabile", scrivono i socialisti. "Il vero danno - aggiungono - l'ha subito l'ambiente perché il pozzo non potrà più essere riportato in vita".
RedMM/mas