Uscire tra la gente e suscitare un dibattito pubblico fra addetti ai lavori e i cittadini è l’obiettivo di Modem Evento, il magazine radiofonico mensile di approfondimento Modem. Una volta al mese, la redazione sceglie un tema e un luogo dove proporre serate di confronto su questioni d’attualità nei luoghi in cui gli eventi sono vissuti o hanno un impatto sulla comunità.
Martedì 1. settembre 2020 alle ore 20.30, Modem sarà allo Spazio Officina di Chiasso (Via D. Alighieri 4) per proporre un dibattito pubblico sul tema del futuro della libera circolazione delle persone, materia della votazione prevista a fine settembre sull'iniziativa UDC.
Nel dibattito in cui si confronteranno favorevoli e contrari interverranno:
• Marco Chiesa, consigliere agli Stati e presidente UDC nazionale;
• Alex Farinelli, consigliere nazionale PLR;
• Mauro Damiani, coordinatore Sezione Ticino dell'ASNI e municipale di Cugnasco - Gerra per la Lega dei Ticinesi;
• Martina Malacrida Nembrini, membro di direzione del PS;
• Renato Ricciardi, segretario cantonale OCS.
L’hanno chiamata, in maniera un po' discutibile, “iniziativa per la limitazione”; di fatto si tratterà di decidere se porre fine alla libera circolazione delle persone con l’Unione europea. È quanto chiede l’iniziativa popolare lanciata dall'Unione democratica di centro, sulla quale il popolo svizzero è chiamato a esprimersi il prossimo 27 settembre.
Gli schieramenti politici, economici e sociali sono ben definiti e possono riassumersi in un “UDC contro tutti”. Da una parte c’è la volontà del maggior partito svizzero di garantire autonomia alla politica migratoria del paese, a cui l’applicazione dell'iniziativa sull'immigrazione di massa del febbraio del 2014 non ha dato sufficienti risposte: con lo slogan “quando troppo è troppo” i fautori dell'iniziativa puntano il dito contro le conseguenze negative che la libera circolazione delle persone - a loro dire – avrebbe causato. Fra questi il dumping salariale, una disoccupazione in crescita in taluni settori e l’aumento degli affitti, fenomeni più marcati nelle regioni di confine come il Ticino. Sull'altro fronte gli altri partiti politici, le varie associazioni economiche e il mondo accademico temono che un’accettazione dell'iniziativa possa mettere a repentaglio le certezze della via bilaterale elvetica, costruite man mano dopo la storica bocciatura popolare dello spazio economico europeo nel 1992.
Sono tanti gli interrogativi e tanti i condizionali. La certezza è che quanto sarà sul tavolo il prossimo 27 settembre inciderà molto sul futuro dei rapporti fra Berna e Bruxelles, sempre delicati, come dimostrano le lunghe trattative sull'accordo quadro sulle questioni istituzionali che dovrebbe regolare a lungo termine le relazioni sull'asse Svizzera-UE.
La popolazione è invitata a partecipare. Nel rispetto delle disposizioni per comntrastare la diffusione del Covid-19 è necessaria la prenotazione: PRENOTA
Una sintesi del dibattito sarà diffusa mercoledì 2 settembre alle ore 8.20 su Rete Uno, mentre la versione integrale della serata potrà essere riascoltata o scaricata all'indirizzo su rsi.ch/modem.