Inchieste in corso

Italiano, lingua di serie B?

Testimonianze, difficoltà e sorprese degli italofoni in Svizzera

  • 22.10.2024, 13:16
Promozione della lingua italiana
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Poco più di 700mila persone, l’8% della popolazione svizzera: sono questi i numeri degli italofoni nella Confederazione, minoranza linguistica tutelata e sostenuta, sulla carta. Ma nella realtà quotidiana è davvero così? E soprattutto: che futuro ci aspetta?

Patti chiari ha deciso di indagare sullo stato di salute della lingua italiana in Svizzera: tra segnalazioni e dati statistici, testimonianze e test abbiamo raccolto storie che fanno riflettere, indignare, e non solo.

C’è chi ogni giorno, sul lavoro, è costretto a tradurre tutto perché colleghi e superiori non parlano una parola della lingua di Dante, pur collaborando con la Svizzera italiana. C’è chi, rivolgendosi al servizio clienti, si sente dire che l’italiano non è tra le lingue ufficiali utilizzate in Svizzera, ma l’inglese sì… C’è il ticinese che, in un ufficio pubblico di Zurigo, è stato rimproverato perché non parlava tedesco: “Lei qui è un ospite”, si deve adattare al tedesco. E poi ci sono i pazienti che dalla Svizzera italiana vengono inviati a fare visite mediche nella Svizzera tedesca senza alcun supporto linguistico: per molti, la difficoltà nel farsi capire aumenta l’ansia e la paura. Per qualcuno diventa addirittura un ostacolo reale alle cure.

E non è tutto, c’è anche l’italiano dimenticato: nei siti internet, sulle confezioni dei prodotti, nei formulari ufficiali.

E anche quando la traduzione in italiano c’è, non è detto che tutto fili liscio: dall’indimenticabile “burro per arrostire svizzeri” – truculenta definizione impressa sull’imballaggio di un burro svizzero - ad altre imperdibili perle, scovate da Patti chiari per l’occasione.

Strafalcioni linguistici che, se non altro, ci strappano qualche sorriso. Proprio come il test organizzato da Patti chiari grazie all’aiuto di Catherine Pagani, protagonista dell’applauditissimo film Bonjour Ticino. Nel film, la cancellazione del plurilinguismo svizzero manda in fumo la coesione nazionale, scatenando – almeno in questo scenario di fantasia - effetti esilaranti. Nella realtà, questa testimonial d’eccezione ci ha aiutato a mettere alla prova conoscenze e aperture linguistiche del nostro paese: dalla gente comune, agli uffici, ai call center. Come sarà andata a finire?

E a proposito di test abbiamo sottoposto alcune chicche del nostro patrimonio linguistico a coloro che vivono proprio lì dove la lingua di Dante è nata: Firenze. Sarà un’occasione per ricordarci che dallo Zacky boy ai bilux, dalle modine a…, anche l’italiano-svizzero ha comunque una sua storia e una sua dignità. E non solo: secondo uno studio dell’Università di Basilea, nei testi istituzionali l’italiano utilizzato in Svizzera batte addirittura l’italiano scritto in Italia per chiarezza e precisione. 

Insomma, anche qualche buona notizia tra tante sorprese, tante storie e tante fatiche. Ne parleremo a Patti chiari, senza peli sulla lingua!

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