Makatussin sciroppo dello sballo / Schiavi del pomodoro

Settimanale di inchiesta e informazione sui diritti dei cittadini e dei consumatori a cura di Lorenzo Mammone

Makatussin sciroppo dello sballo / Schiavi del pomodoro

Puntata del 9.03.2018

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È un semplice sciroppo per la tosse. Si chiama Makatussin. Uno dei tanti che si possono acquistare senza ricetta in farmacia. Eppure quel medicinale ha quasi ucciso un ragazzo. È successo in Ticino e a denunciare la vicenda è stata la madre di Roberto, lo chiameremo così, che attraverso la sventurata esperienza del figlio ha scoperto una realtà inimmaginabile.

Suo figlio, 16 anni, come altri ragazzi della sua età acquista il Makatussin per “sballarsi”. La codeina contenuta nel farmaco, mischiata allo zucchero delle bevande dolci e gasate, ha un effetto devastante, l'aggiunta di cannabis e alcol poi fa il resto. E così attorno a questo farmaco è nato un vero e proprio mercato dello sballo. Le autorità ne sono al corrente e non a caso il farmacista cantonale ha lanciato diversi allarmi, raccomandando alle farmacie di non venderlo a minorenni. Un avvertimento che non tutti hanno saputo cogliere.

Patti chiari, nel servizio di Marco Jetziner e Luca Marcionelli,  ha indagato partendo dalla vicenda di Roberto e ha scoperto un mondo fatto di piccoli spacciatori, di farmacisti senza scrupoli, di vendite sottobanco, di giovani consumatori diventati dipendenti dal farmaco, di traffici transfrontalieri con ragazzi lombardi che arrivano da noi per acquistare questo sciroppo che in Italia si vende solo su prescrizione medica. E non si tratta solo di qualche boccetta. Il fenomeno parte da lontano, è diventato una moda diffusa tra i 15-20enni, quella del “Purple Drank” e della musica “Trap”. Basta avventurarsi sui social e le fotografie di ragazzi che si sballano a suon di sciroppi e musica e che si scambiano le dritte su dove acquistarlo sono moltissime.

In un test effettuato in incognito nelle farmacie della Svizzera italiana c’è stato ancora chi non ha avuto remore a vendere la confezione di Makatussin a un 16enne, con modalità che sfiorano quelle del commercio clandestino di farmaci. Tutto documentato da Patti chiari con un’inchiesta che alza il velo su un sottobosco inimmaginabile, con le testimonianze di giovani che fanno ricorso allo sballo da sciroppo e la denuncia di una madre che chiede alle autorità di intervenire.

 

Gli schiavi del pomodoro

Salari da fame e condizioni di lavoro indecenti per i braccianti delle serre spagnole di Almerìa dove si producono ortaggi venduti anche in Svizzera.   

Pomodori, tanti pomodori. Ma anche zucchine, melanzane, peperoni e cetrioli. Verdure tipicamente estive vendute però tutto l’anno nei nostri supermercati. La maggior parte viene prodotta in Spagna. Ma vi siete mai chiesti come? E a che prezzo? Un’inchiesta dei colleghi di Kassensturz mostra le drammatiche condizioni di lavoro e le paghe da fame dei braccianti delle serre di Almerìa, in Andalusia. Gli operai ricevono 32 euro al giorno. 4 euro all’ora. Salari nettamente inferiori ai minimi legali, che non bastano nemmeno per nutrirsi. Per non parlare degli alloggi in cui vivono: capanne di plastica senza elettricità e acqua e spesso prive anche dei più basilari servizi igienici. Chi cerca di ribellarsi viene cacciato. Anche perché nel sud della Spagna gli emigrati africani in cerca di un’occupazione e disposti ad accettare situazioni di sfruttamento, non mancano. Ma com’è possibile? Chi controlla? E cosa dicono Migros, Coop, Aldi e Lidl che vendono i pomodori di Almerìa a prezzi che variano fra i 3 e i 5 franchi al chilo? Vi racconteremo i retroscena dell’orto d’Europa, dove il prezzo più caro lo pagano i lavoratori delle serre.  

 

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