Un piatto a base di pesce e un hamburger con patatine. Cos’hanno in comune? L’olio di girasole. È il re dell’industria alimentare e della ristorazione. Eppure quest’olio economico, neutro di gusto e resistente al calore.. nasconde un ingrediente segreto.
In Svizzera ne consumiamo 50mila tonnellate l’anno, ma il 90% arriva dall’estero. E una volta spremuti i semi di girasole.. entra in scena la chimica. Per estrarre tutto l’olio si usa l’esano, lo stesso solvente di colle e vernici. Tossico e inquinante, ce lo ritroviamo anche nel piatto?
E non è solo il girasole a riservare sorprese chimiche: anche l’olio extravergine al tartufo, venduto a 300 euro al litro, spesso nasconde aromi artificiali creati in laboratorio. Ma il loro processo di produzione giustifica il prezzo finale?
Tra solventi e aromi sintetici, a Patti chiari la deriva scivolosa degli olii vegetali.
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