scolari allo sbaraglio
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Patti chiari

Scolari allo sbaraglio/La truffa dei tamponi

Settimanale di inchiesta e informazione sui diritti dei cittadini e dei consumatori a cura di Lorenzo Mammone

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Scolari allo sbaraglio

Marciapiedi microscopici, passaggi pedonali inesistenti o privi di visibilità, pattugliatori assenti… il tragitto casa-scuola può trasformarsi in un vero e proprio percorso a ostacoli per allieve e allievi. Lo dimostrano le telecamere di Patti chiari, che hanno seguito alcuni giovani durante i loro spostamenti di tutti i giorni.

In Ticino, tra il 2017 e il 2021, sono 7 gli scolari rimasti feriti andando a scuola. E molti genitori temono che gli incidenti possano ripetersi.

Da anni, alcuni di loro chiedono la chiusura temporanea delle strade più a rischio: hanno scritto mail, telefonato e sollecitato a più riprese le autorità. Il risultato? Spesso le risposte si sono tradotte in questionari e realizzazione di dettagliati studi, mentre gli interventi concreti si fanno attendere.

E non sono solo i genitori a essere preoccupati: diversi consiglieri comunali hanno attirato l'attenzione dei rispettivi municipi sui pericoli nelle loro città, chiedendo interventi incisivi e immediati. Dal canto loro, alcuni Comuni hanno adottato piani di mobilità scolastica, cercando di disincentivare l’utilizzo dell’automobile e promuovendo il più possibile la mobilità lenta. Ma è sufficiente?

La truffa dei tamponi

A rispondere, nello studio di Patti chiari, saranno direttamente le autorità comunali confrontate con le crescenti inquietudini di cittadine e cittadini.
Un’emergenza sanitaria trasformata in un affare truffaldino. Il trucco era semplice: fatturare test covid mai eseguiti, oppure far risultare più test di quelli realmente fatti. Una pagina buia che va ad aggiungersi ai tanti danni finanziari e alle conseguenze umane drammatiche della pandemia. Una truffa su cui le autorità stanno indagando e dai risvolti finanziari importanti: finora si parla di 20 milioni di franchi per test mai effettuati ma comunque rimborsati dalla Confederazione.

Intanto mentre le segnalazioni si moltiplicano da tutta la Svizzera la domanda resta una: come è stato possibile?

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