Una frontiera a pochi chilometri può essere una croce e una delizia per consumatori e imprese. Una delizia lo è per chi risparmia, per chi vi trova mano d’opera a stipendi bassi, una croce lo diventa quando la concorrenza a prezzi stracciati danneggia le imprese o quando i cittadini si ritrovano a contestare lavori malfatti. Ma vi siete mai chiesti cosa può succedere quando, in caso di problemi, dovete rivolgervi a una ditta che ha sede oltreconfine?
A Patti chiari alcuni cittadini hanno voluto raccontare la loro odissea: accordi non rispettati, promesse da marinaio, garanzie non onorate. E un finale scontato. Il cliente deve rimediare di tasca sua. Con una dogana di mezzo la faccenda si complica e per le aziende italiane che vogliono approfittarne diventa facile fare orecchie da mercante, mentre per i consumatori svizzeri anche adire alle vie legali diventa un percorso tortuoso e costoso.
Esperienze raccontate da imprenditori e clienti ticinesi alle prese con lavori di imprese italiane costati loro molto cari.
Ne discutiamo in studio e via skype con :
- Enzo Fantinato, segretario della Confederazione nazionale artigianato di Como, 
- Luca Guidicelli, avvocato 
- Piergiorgio Rossi, presidente dell’Unione associazioni dell’edilizia del Canton Ticino, 
- Nicola Bagnovini, direttore della Società svizzera impresari costruttori, sezione Ticino, 
- Sonia Brentan, titolare mobilificio di Bizarrone, 
- Omar Rigamonti, cittadino e 
- Tiziano Dal Cero, imprenditore 






