Mi sono rivolto a uno studio medico di Viganello perché di notte digrigno i denti e ho dei dolori al collo e alle spalle. La titolare dello studio mi ha indirizzato a un suo collaboratore, un dentista che mi ha fatto una ferula che avrei dovuto portare non solo di notte, ma anche quando vado in montagna e quando suono il violino. Costo 300 franchi ai quali si aggiungono 100 frachi per le visite di controllo prima trimestrali e poi semestrali.
Cosa strana, il dentista – che è di origine straniera ma ha un’autorizzazione a lavorare in Ticino – non opera in uno studio dentistico, ma visita i pazienti su un lettino da fisioterapista e afferma di essere un posturologo e uno gnatologo.
Quando la prima ferula si è rotta me ne ha fatto una seconda, che non era più di resina, come la prima, ma di silicone. Costo però invariato: 300 franchi. E invariate anche le parcelle di 100 franchi per ogni visita di controllo.
Dal momento che il problema non si risolveva, ho deciso di andare da un altro dentista, il quale mi ha visitato in un tradizionale studio dentistico e alla fine mi ha detto che le ferule non solo sono inutili, ma hanno addirittura peggiorato il problema. La soluzione, mi ha spiegato, è sistemare la dentatura, limando alcuni denti che non mi permettono di chiudere bene la bocca,
Di conseguenza ho chiesto un rimborso al dentista che mi ha fatto le ferule, rimborso che dopo un lungo tira e molla alla fine ho ricevuto. Mi chiedo però com’è possibile che le nostre autorità autorizzino simili pratiche.
Fra l’altro, anche la figlia di mia moglie si era rivolta a questo studio medico e anche a lei è stata fatta una ferula: non dal dentista, ma dal medico che ha una specializzazione in medicina riabilitativa. Anche questo a me non sembra corretto e vorrei sapere cosa ne pensano le autorità.
Aggiungo che anche la figlia di mia moglie non ha avuto nessun beneficio dalla ferula.
PRESA DI POSIZIONE DEL DR. MERLANI - MEDICO CANTONALE
Abbiamo preso atto della segnalazione giunta alla vostra redazione e la ringrazio della trasmissione. In linea generale rileviamo che in alcuni pazienti il dispositivo proposto dal dentista può essere un accorgimento efficace. Non possiamo tuttavia far altro che suggerire di invitare l'autore a rivolgersi se del caso direttamente all'autorità di vigilanza sanitaria, fornendo gli elementi necessari per poter verificare l'eventuale violazione di obblighi professionali, ovvero evidentemente in primo luogo le generalità degli operatori sanitari coinvolti, gli studi presso i quali hanno avuto luogo i trattamenti ed una descrizione precisa e possibilmente documentata di presunti errori commessi e di conseguenti pregiudizi alla salute. Permettendoci nel contempo di verificare eventuali titoli o diplomi non confacenti.