Cinque melodrammi negli anni della Grande Guerra

RETE DUE
Da lunedì 13 a venerdì 17 ottobre 2014 alle 22:00

Può apparire un paradosso ma anche in tempo di guerra – e si parla di Prima Guerra Mondiale, non di una schermaglia fra staterelli confinanti – l’arte continua a produrre frutti, la musica a replicarsi in prodotti di intenso significato. Anche l’opera prosegue il suo variegato cammino nei teatri di tutto il mondo: accanto ai vecchi titoli di sempre, relativi al repertorio di Donizetti, Bellini, Verdi, Wagner, Puccini, compaiono nuove produzioni alcune delle quali segnano il corso del gusto melodrammatico. Non sono pochi i nuovi lavori che vengono alla luce fra il 1914 e il 1918; di essi è stata operata una sintetica scelta tenuto conto della qualità nonché della permanenza in repertorio degli stessi. Composte nel corso del conflitto bellico, in taluni casi rappresentate proprio negli anni roventi, elenchiamo Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai, scritta su testo di Gabriele D’Annunzio, Ariadne auf Naxos di Richard Strauss (1816 nella versione definitiva), Arlecchino e Turandot di Ferruccio Busoni (1817), Il castello del principe Barbablù di Bela Bartòk (1818) e, nuovamente di Strauss, Die Frau ohne Schatten (1819) dove, nella disperata ricerca di maternità delle protagoniste ci piace ravvisare un messaggio relativo all’esigenza di ripopolazione dell’Europa dopo le perdite belliche.

Nell’articolato percorso espositivo Giorgio Appolonia viene di volta in volta coadiuvato da contributi di Guido Salvetti, Piero Mioli, Sonia Arienta, da interviste ai cantanti Denia Mazzola Gavazzeni e Riccardo Botta e da letture affidate alla voce delle attrici Francesca Zucchero e Silvia Mercoli.
Giorgio Appolonia

Lunedì 13 ottobre

1914: Zandonai, Francesca da Rimini

Martedì 14 ottobre

1915: Pizzetti, Fedra

Mercoledì 15 ottobre

1916: Strauss, Ariadne

Giovedì 16 ottobre

1917: Busoni, Arlecchino e Turandot

Venerdì 17 ottobre

1918: Bartok, Barbablu