L’ultimo libro di Umberto Galimberti, L’etica del viandante, è un ponderoso saggio di quasi 500 pagine che ripercorre la storia del pensiero alla luce del rapporto tra uomo, natura e tecnologia per affrontare un problema centrale del nostro contemporaneo. All’inizio del 900 molti filosofi esprimevano il timore che la tecnologia e l’industria stessero rendendo gli esseri umani dei meri ingranaggi di un sistema di produzione di beni feroce e titanico. Ricordiamo tutti il povero Charlot di Tempi Moderni vero?
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