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Incontro con Attilio Cremonesi

di Nadia Ragni

  • 27 novembre 2018, 16:00

Musicista con una formazione classica in organo, pianoforte e composizione, Attilio Cremonesi decide presto di dedicarsi allo studio della prassi esecutiva su strumenti storici e approfondisce anche l'evoluzione del suono orchestrale nei secoli. In qualità di assistente musicale, collabora con alcuni dei più importanti direttori d'orchestra: lunga e proficua è la collaborazione con René Jacobs, che lo introduce nel mondo dell'opera barocca e classica. Approda così alle prime produzioni operistiche e dirige i primi concerti sinfonici.

Negli ultimi vent'anni ha diretto le più importanti orchestre con strumenti originali e alcune tra le più blasonate orchestre sinfoniche d'Europa. Dal settembre 2017 è "Primo direttore ospite" dell'orchestra Filarmonica e del Teatro Municipale di Santiago del Cile, dove ha già diretto diverse opere, mentre con il Teatro Capitol di Toulouse ha creato negli anni un lungo sodalizio.

Nell’intervista parla della sua esperienza e dei suoi ultimi progetti musicali, uno dedicato al fortepiano a 4 mani, realizzato insieme ad Anna Fontana, che presenta musiche di compositori forse meno noti, ma di grande interesse per lo strumento (Ferdinand Ries, Carl Czerny, Johann Nepomuk Hummel), e un secondo progetto, intitolato Jazziah, che mescola stili e generi diversi.

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