Il nostro ospite di oggi è un polistrumentista instancabile: suona bouzouki, oud, chitarre, pianoforte e molto altro. Stefano Saletti è un autentico viaggiatore sonoro, sempre in cerca di storie e suoni da far incontrare. Negli anni ’80 ha fondato i Novalia, una delle band più rappresentative della nuova musica popolare italiana, e da lì ha iniziato a tracciare un percorso che lo ha portato al cuore del Mediterraneo musicale e culturale. Dal 2004 con la Piccola Banda Ikona – poi semplicemente Banda Ikona – ha dato vita a un progetto che è diventato un punto di riferimento per la world music. Nei suoi dischi canta anche in Sabir, l’antica lingua franca dei marinai, per evocare quel Mediterraneo che unisce e affratella, più che dividere. Ogni suo lavoro è un mosaico di strumenti e influenze: dal suono arabo-andaluso alle melodie greche, dai ritmi balcanici alle voci femminili che caratterizzano tante sue produzioni. È direttore del Festival Popolare Italiano a Roma e di Suoni nel mare a Livorno, rassegne nate per far dialogare artisti e tradizioni diverse. Nel corso della sua carriera ha collaborato con registi, attori e grandi nomi della musica internazionale, e non ha mai smesso di sperimentare: dal progetto “Oriental Night Fever” con Hector Zazou, dove i classici della disco anni ’70 diventano mediorientali, al trio Café Loti, che fonde la tradizione persiana con quella mediterranea. Oggi ci parlerà in particolare del suo album più recente, Mediterranima, una sorta di canto corale per il Mediterraneo nel quale ogni canzone è affidata a una voce femminile diversa, tutte protagoniste della scena folk/world italiana: Gabriella Aiello, Yasemin Sannino, Ginevra Di Marco, Elena Ledda, Lucilla Galeazzi, Eleonora Bordonaro e Fabia Salvucci.
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