Originale radiofonico di Sabina Negri
di Sabina Negri
Riascolta qui Mia figlia vuole portare il velo
Mia figlia vuole portare il velo 1./5
Colpo di scena 13.11.2023, 13:30
Mia figlia vuole portare il velo 2./5
Colpo di scena 14.11.2023, 13:30
Mia figlia vuole portare il velo 3./5
Colpo di scena 15.11.2023, 13:30
Mia figlia vuole portare il velo 4./5
Colpo di scena 16.11.2023, 13:30
MIa figlia vuole portare il velo 5./5
Colpo di scena 17.11.2023, 13:30
Da lunedì 13 a venerdì 17 novembre 2023 ore 2000
Con Maddalena Crippa, Angelica Leo, Silvano Piccardi
Regia di Silvano Piccardi
Leila Djitli, giornalista di origine algerina, nel 2004 pubblica a Parigi (dove vive) un’opera singolare (Lettre à ma fille qui veut porter le voille) in cui la figlia, nata e cresciuta in Francia, a diciassette anni decide di volersi mettere “il velo” delle donne musulmane. Un piccolo fatto che apre uno squarcio epocale, con al centro la condizione della donna.
Il testo della Djitli è la lettera accorata di una madre intellettuale che, senza negare le proprie radici arabo-musulmane, si sforza disperatamente di far capire alla giovane figlia i rischi pericolosamente presenti nel suo gesto “simbolico”. Ne viene una sorta di lezione fatta col cuore, in merito ai valori di libertà e ai diritti di uguaglianza che una donna deve conoscere e difendere, quale che sia la sua origine.
Sabina Negri, ha saputo prendere liberamente spunto da quest’opera, evidenziandone il nucleo “drammatico” del rapporto, spostandolo però dalla condizione a senso unico della “lettera” in quella più dinamica di una relazione in cui la figlia laureanda (e quindi già più matura e intellettualmente non inferiore) e la madre, una donna schietta e vigorosa, si confrontano e si scontrano nell’immediatezza dell’esperienza di vita, con le mille sfumature logiche ed emotive che questo può comportare. Due donne, due caratteri, due mondi. E un uomo: il padre, che nel libro non figura mai, ma che qui viene invece evocato, col risultato di rendere ancor più evidente la sua “assenza”...
Nato come un libro, reinventato per il teatro, il testo, approdando alla radio, ha trovato quello che, forse, era il suo destino più naturale, per mettere in evidenza, senza soluzione di continuità, i diversi piani espressivi e i contesti ambientali. Senza esigere forzature, senza imporre tempi morti, la radio consente infatti di spostare, senza soluzione di continuità, il piano d’ascolto dal pensiero di una persona, alla folla di una stazione di Parigi, dalle isole del Pacifico da cui arriva una telefonata o la comunicazione via skype, alla cucina dove si prepara la grande festa di laurea...
Infine, Mia figlia vuole portare il velo, era innegabilmente una grande occasione per una grande interpretazione d’attrice. E Maddalena Crippa, una delle più intelligenti e sensibili attrici italiane, ha saputo cogliere l’occasione per dare forza, verità e spessore al personaggio della madre, rendendone sia la dimensione quotidiana, che quella più universale che il tema comporta - in ciò, ben coadiuvata dalla giovane “figlia”, Angelica Leo.