Libri

Le emigranti Svizzere

di Natascha Fioretti

  • 24 gennaio 2018, 12:35
iStock-Donna emigrante 1900

GERONIMO
Libri
Mercoledì 24 gennaio 2018 alle 11:35
Replica alle 23:33

Annetta Diviani Morosi classe 1926, Mina-Rui Oppliger classe 1919, Bea Laskoswski-Jäggli classe 1917, Maria Gibbs-Schwaninger classe 1932, sono solo alcuni dei nomi delle migliaia di donne che dall'inizio fino alla metà, e oltre, del secolo scorso partivano dalla Svizzera alla volta dell'Inghilterra. Inizialmente, nei primi decenni, per motivi economici, per trovare lavoro, poi per imparare l'Inglese. Partivano da Basilea con il treno delle 23:30 e attraversavano la Manica per poi fare le governanti, le domestiche nelle famiglie benestanti inglesi. Ed erano appunto tantissime a partire, tanto che la "Thurgauer Zeitung" in un articolo del 1956 le paragonò ad uno stormo di uccelli. E se molte, dopo qualche anno, ritornavano, molte altre decidevano di restare. Si innamoravano, restavano incinta e si sposavano spesso anche con uomini di cultura e provenienza diversa rispetto alla loro e a quella inglese. Helena Alexandrou-Neeser, ad esempio, ha sposato un cipriota. Pur essendo un fenomeno importante e diffuso dal punto di vista sociale e culturale, sebbene i media per diversi anni ne parlarono diffusamente all'epoca, dopo il 1950 l'attenzione per le donne emigranti svizzere e i loro destini svanì e nessuno più da allora ne diede conto.

Da qui nasce il libro di Simone Müller, dall'esigenza di raccontare le storie di queste giovani ragazze, storie narrate da vicino con sentimento, passione e dovizia di dettagli.

Bibliografia:

“Ogni anno le nostre giovani ragazze partono appassionate per l'Inghilterra”, titolo originale in tedesco: “Alljährlich schwärmen unsere jungen Mädchen nach England”, uscito per l'editore Limmat nel 2017.

Ti potrebbe interessare