Storia

Mussolini a Genova, e la svolta del 1938

di Alessandro Bertellotti

  • 1 ottobre 2018, 13:35
Benito Mussolini

Benito Mussolini con il Cancelliere Adolf Hitler

  • Keystone

GERONIMO
Storia e memoria
Lunedì 1. ottobre 2018 alle 11:35
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Replica domenica 07 ottobre 2018 alle 08:35

La fine del mese di settembre del 1938 è un momento cruciale per Benito Mussolini. Alla conferenza di Monaco (29 e 30 settembre), dove viene definita la sorte degli oltre tre milioni di germanofoni della Cecoslovacchia, il Duce appare oramai come “la spalla” di Adolf Hitler. Il Führer ha appena terminato l’annessione dell’Austria alla Germania, anche in Italia sono state introdotte le leggi razziali e una nuova guerra in Europa sembra imminente.

Bisogna tornare indietro di qualche mese per comprendere il ruolo che Mussolini spera di ritagliarsi nel mondo. A maggio, dopo la visita di Hitler in Italia, e nella quale in Duce ha visto la propria immagine offuscata dal Cancelliere del Reich, Mussolini visita la città di Genova. La città non lo ama, il quotidiano più venduto ha una grande tradizione socialista, i sentimenti di ostilità al fascismo sono visibili tra la popolazione, gli imprenditori e anche nella Chiesa, ma il governo di Roma ha investito molto nelle infrastrutture, nell’industria pesante e bellica e nell’urbanistica. E dopo il viaggio nel capoluogo ligure Mussolini si convincerà del ruolo suo personale e dell’Italia sullo scacchiere internazionale.

Con Paolo Lingua, saggista, storico e giornalista, autore con Franco Cardini del libro "Genova 1938 l’anno della svolta", ed. De Ferrari.

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