Chi custodisce la memoria di un popolo quando non c’è la scrittura? Chi tramanda storie, genealogie, saperi, leggi e canzoni, generazione dopo generazione, solo con la voce e la musica? In queste due puntate speciali di Grand Bazaar, Christian Gilardi ci guida alla scoperta dell’arte dei griot, i cantastorie dell’Africa occidentale, in compagnia di Vito Antonio Aresta, studioso di culture orali e autore di importanti ricerche sul tema.
I griot – o “jali”, come vengono chiamati in alcune aree – sono figure centrali nelle società del Mali, del Senegal, della Guinea, del Gambia e di molti altri paesi saheliani. Non semplici musicisti, ma archivi viventi, custodi delle genealogie familiari, dei miti fondativi, dei codici morali e della storia orale dei loro popoli. La loro voce e la loro kora, il liuto-arpa tipico di questa tradizione, sono strumenti potenti che ancora oggi collegano passato e presente, comunità e individuo.
Nel corso di queste due puntate, Aresta ci accompagna in un viaggio che intreccia antropologia, musica e poesia. Attraverso racconti, esempi sonori e riflessioni, esploreremo le funzioni sociali del griot, la sua formazione, le tecniche di narrazione e le trasformazioni di questa figura nell’Africa contemporanea e nella diaspora.
Ascolteremo brani di griot storici e contemporanei, scoprendo come questa forma d’arte orale – trasmessa per via ereditaria e spesso riservata a caste specializzate – sia tutt’altro che immobile: capace di reinventarsi, di parlare di attualità, di mescolare tradizione e modernità.
L’arte dei griot è un omaggio alla forza della parola orale, alla memoria come atto creativo, e alla musica come strumento di conoscenza. Due puntate per lasciarsi trasportare da una voce millenaria che ancora oggi continua a risuonare.
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