Oggi, la storia
Giovedì 02 giugno 2016 - 07:05
Il 2 giugno 1946 la popolazione italiana, mentre a capo dello Stato vi era ancora un re, Umberto II succeduto al padre Vittorio Emanuele III che aveva abdicato il 9 maggio, fu chiamata a decidere con un referendum se voleva conservare la monarchia oppure istituire la repubblica. Dopo cinque anni di guerra, compresi due anni di spietata guerra civile, in un paese devastato e distrutto da eserciti di occupazione che si scontrati violentemente lungo tutta la penisola, le votazioni per il referendum si svolsero quasi ovunque in modo ordinato, nonostante vi fossero ovunque miseria, fame, corruzione, criminalità diffusa. Furono circa 24 milioni i votanti, con un’affluenza alle urne dell’89 per centoPer la prima volta nella storia italiana, votarono le donne, più numerose degli uomini. Vinse la repubblica, con il 54 per cento dei voti. Il giurista Piero Calamandrei definì il risultato del referendum un “miracolo della ragione”, perché mai “nella storia è avvenuto né mai ancora avverrà, che una Repubblica sia stata proclamata per libera scelta di popolo mentre era ancora sul trono il re”. Gruppi monarchici contestarono la validità delle votazioni provocando scontri violenti con alcuni morti e molti feriti; ma il 13 giugno l’ex re Umberto partì per l’esilio. Cinque giorni dopo, la Suprema corte di Cassazione diede i risultati definitivi, consacrando ufficialmente la vittoria repubblicana. Era un grande evento storico, ma molti notarono che la nascita della repubblica fu “discreta e sommessa”, come scrisse Alba de Cespedes, intellettuale e militante partigiana. Le fece eco lo scrittore Corrado Alvaro: la repubblica, egli scrisse, “è nata assai dimessamente. E’ forse la prima volta che
un regime italiano nasce all’italiana, senza eroici furori, senza deliri di grandezza; la Repubblica italiana è nata come una creatura povera, come è povero il nostro paese, assistita da parenti poveri ».
Dopo una nascita modesta e molte vicissitudini, fra progresso e crisi, la repubblica italiana compie settanta anni. Sorgono però dubbi che la repubblica nata settanta anni fa sia ancora in vita. Nella pubblicistica politica e nella storiografia italiana, infatti, da almeno due decenni si parla di una Prima repubblica, trapassata alla storia nel 1992; di una Seconda repubblica, trapassata alla storia nel 2011, mentre una Terza repubblica sarebbe per nascere nell’Italia che commemora il 2 giugno 1946. Mai tuttavia è stato ufficialmente proclamato il trapasso con una decisione del popolo sovrano. Insomma, dopo il “miracolo della ragione”, ci sarebbe il mistero di uno Stato repubblicano uno e trino.