Oggi, la storia

Una splendida piccola trota

di Eva Cantarella

  • 30.11.2015, 08:05
Trotula de Ruggiero, Sage-femme de l'école de Salerne au 13e siècle

Trotula de Ruggiero, Sage-femme de l'école de Salerne au 13e siècle

Oggi, la storia
Lunedì 30 novembre 2015 - 07:05

All’incirca mille anni or sono, nacque una donna il cui nome, anche se doverosamente registrato nelle storie della medicina, non è noto e celebrato quanto meriterebbe. Si chiamava Trotula de Ruggero, ed era nata attorno al 1050 a Salerno, dove aveva sede la Scuola Medica Salernitana. una grande scuola laica, una delle poche libere dagli influssi della Chiesa, e illuminata al punto da ammettere al suo interno anche le donne, sia come studenti sia come docenti. E Trotula fu, appunto, una delle docenti, che si specializz0 nello studio delle malattie femminili, dei problemi della gestazione e del parto, proponendo nuovi metodi per alleviarne i dolori e affrontando in modo del tutto originale i problemi dell’infertilità, sino a quel momento visti esclusivamente come la conseguenza di un difetto femminile. Per Trotula, invece, la mancanza di figli poteva essere causata anche da problemi dell’uomo. Pensando alle difficoltà del parto e alla mancanza di sicuri mezzi contraccettivi prospettò inoltre nuovi metodi per evitare le gravidanze indesiderate, registrando le sue teorie nel De passionibus mulierum curandarum (Sulle malattie delle donne), divenuto successivamente famoso col nome di Trotula Major.

Trotula, insomma, aveva un modo assolutamente inedito di guardare la malattia e di studiare la medicina, che la portava tra l’altro a insistere sulla prevenzione, che cercava di diffondere prospettando rimedi all’epoca assolutamente insoliti, come l’attività fisica, l'alimentazione equilibrata e l’igiene.

E per finire, all’interno della sua ampia e “filosofica” visione della medicina, secondo la quale la bellezza era il segno di un corpo sano e dell’armonia con la natura, Trotula si occupò anche della bellezza femminile, impartendo i consigli e ricette raccolte nel De ornatu mulierum (successivamente indicato come Trota Minor).

Ce n’è abbastanza, direi, per capire che donna eccezionale era Trotula, e quanto dobbiamo esserle grati.

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