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Jukebox 900

Roberto Favaro: fabbriche di suoni

di Claudio Farinone

  • 31.5.2020
  • 51 min
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Prendendo spunto dalla recente scomparsa di Genesis P Orridge, fondatore del gruppo britannico post-punk dei Throbbing Gristle, iniziatore del genere Industrial music, la puntata odierna di JukeBox900 esplora, in compagnia del musicologo Roberto Favaro, il tema della fabbrica nell’ambito della musica del XX secolo. Procedendo con un’esplorazione ad ampio raggio e trasversale ai generi, FABBRICHE DI SUONI è un percorso di ascolti mirato a evidenziare come il luogo di produzione per eccellenza, la fabbrica appunto, sia stato oggetto di attenzioni compositive assai diverse e sempre particolarmente coinvolgenti sul piano ideale ed emotivo. Così, prendendo spunto dall’industrial music dei Throbbing Gristle e dalla loro visione apocalittica in cui la fabbrica è l’emblema di un disfacimento socio-ambientale fatto di suoni concreti e di elettrificazioni estreme, di richiami al Futurismo, al dadaismo, a Brecht, a John Cage, a William Borroughs e alla Beat Generation, il tracciato proposto da Roberto Favaro conduce a vedere, con le orecchie e con l’ascolto, diverse, anche opposte restituzioni musicali della fabbrica: la futurista e costruttivista Fonderia d’acciaio del sovietico Aleksandr Mossolov, del 1926, carica delle trionfalistiche suggestioni post-rivoluzionarie della conquista operaia; la Fabbrica illuminata di Luigi Nono, del 1964, capolavoro della nuova musica del secondo ‘900, espressione del disagio e dello sfruttamento ma anche di una prospettiva di speranza “illuminata”; gli esempi cinematografici di Deserto rosso di Michelangelo Antonioni, sempre del 1964, e di Dancer in the Dark di Lars von Trier con la fabbrica che letteralmente suona in versione musical grazie alle straordinarie creazioni dell’islandese Björk; infine la canzone d’autore con tre emozionanti proposte dedicate alla fabbrica: O cara moglie di Ivan della Mea, Vincenzina e la fabbrica di Enzo Jannacci e, per concludere, Factory di Bruce Springsteen.

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