Quel nuovo deputato parlamentare federale un po’ francese: secondo voi chi siede in Consiglio nazionale dovrebbe essere obbligato/a ad avere il domicilio e ad abitare in Svizzera? Ne parliamo oggi perché ieri il Consiglio nazionale ha accolto un nuovo membro, nella persona di Rudi Berli (Verdi/GE), che ha preso il posto di Nicolas Walder, che è stato eletto nel Consiglio di Stato ginevrino. Berli, di professione agricoltore, ha la particolarità di essere domiciliato in Francia, a Pougny, un Comune situato al confine con il Canton Ginevra. Ricordiamo che il diritto per i cittadini svizzeri che risiedono all’estero di partecipare alle elezioni del Consiglio nazionale è un principio in vigore dal 1848. I primi consiglieri nazionali ad avere la residenza all’estero sono stati, nella legislatura 1999-2003, Ruedi Baumann, eletto nel canton Berna per i Verdi, e la moglie Stephanie Baumann (PS/BE). Entrambi si erano però trasferiti in Francia dopo l’elezione, nel luglio del 2001. Un altro precedente illustre è quello del consigliere federale Traugott Wahlen (1889-1985), che nel 1958 fu eletto nel governo federale per il Partito dei contadini, artigiani e borghesi, Partito precursore dell’UDC. Wahlen era professore di agraria all’ETH di Zurigo e nel 1958 lavorava a Roma in qualità di alto responsabile della FAO. In seguito all’elezione si trasferì nuovamente in Svizzera. Finora sono invece soltanto due i consiglieri nazionali che già risiedevano all’estero al momento della loro elezione. Si tratta, oltre a Berli, di Tim Guldimann, eletto nel 2015 alla Camera del popolo per il Partito socialista zurighese. Quest’ultimo all’epoca era ambasciatore svizzero a Berlino. Dopo soli due anni si è però dimesso, a causa della difficoltà di vivere in un Paese e fare politica in un altro. Sul quesito dell’avere o meno il domicilio in Svizzera per un/una parlamentare federale eletto/a in Consiglio nazionale, ne parliamo oggi nella nuova puntata di Controcorrente.
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