Samah Gayed
Gli espatriati

Samah Gayed

Da Melide all'oasi di Siwa d'Egitto

  • 29.08.2023
  • 9 min
  • Samah Gayed
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Da qualche parte dovevo pur nascere per venire al mondo, dunque 49 anni fa nasco in una città considerata la capitale della cultura e della filosofia del mondo antico: Alessandria d'Egitto.

Appena nata, subito sradicata per andare ad Appiano Gentile in provincia di Como e raggiungere il papà emigrato anni prima.

A 17 anni mi trasferisco in Ticino e ci resto per 31 anni di cui 7 tra i momó e poi a Melì.

Sentendomi sempre un pesce fuor d'acqua, ho cercato di trovare la casa interiore e la pace interiore che ho incontrato attraverso la danza. Mai avrei pensato di trovare un luogo "fuori" che mi facesse sentire al posto giusto, e invece Siwa ha avuto questo potere su di me. Così senza sforzo ho lasciato la mia casa, il mio lavoro, la mia famiglia e i miei amici, senza un minuto di ripensamento. È stato quasi più forte di me. Non avevo mai fatto una cosa del genere prima di allora neanche per un colpo di fulmine.

Qui mi sento sempre utile, metto in pratica le mie tre formazioni universitarie (due presso l'USI e una presso la SUPSI) e tutta la mia esperienza di vita trova lo spazio in cui manifestarsi.

Sono molto attiva socialmente e dedita alla comunità, senza però essere la presidente dell'associazione a scopo benefico "OneDance siamo in ballo per l'Egitto" e senza avere un progetto umanitario con un titolo e una data di scadenza.

Qui faccio il clown dottore senza indossare il naso rosso. Daniele Oldani mi domandava se non mi mancavano le montagne svizzere, in realtà se c'é qualcosa che mi manca tanto é fare il clown dottore, dove ero addetta al reparto IOSI di Bellinzona tramite l'associazione Ridere per Vivere. Erano incontri autentici, dove la qualità di essere un essere umano spiccava. Ed é questo che mi ha sempre affascinato e frustrato allo stesso momento. Il mio desiderio é di vivere la natura umana, cosa che trovo a volte impossibile poiché natura limitata da regole dettate dalla cultura e dalla società castrante. Tutto questo nella natura non esiste, avviene tutto naturalmente senza che l'albero o l'animale si chieda come é giusto comportarsi e come si fa a vivere.

Siwa é un luogo fuori dal mondo e la sua natura ti porta alla tua natura. Non riesco ad immaginare la mia vita senza questo cielo, dormo sul tetto per ammirarlo meglio e come in un incantesimo inizio a fondermi con le stelle, finché i miei occhi non resistono più al sonno e continua così il sogno ad occhi chiusi, finché dà il cambio al sogno ad occhi aperti.

E come si può spiegare ai miei cari che vogliono tanto vedermi che soffrirei ad essere rinchiusa tra quattro mura, respirando smog in giro per le strade ed essere circondata da un mondo pieno di distrazioni e oggetti inutili. Come spiegare a loro che stanno perdendo il bello della vita nutrendo un mondo fatto di lamentele. Chi sono io per dirlo. Ognuno di noi ha il suo cammino da percorrere ed ogni cosa arriva al momento giusto, come é accaduto a me. Fiducia é la parola chiave.

Immagini Samah Gayed e dell'Oasi di Siwa, Egitto

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