Nel 1968, Vogue chiede a una giovanissima e timida Dacia Maraini, non ancora la scrittrice italiana più nota al mondo che diverrà, di incontrare Eugenio Montale. “Ricordo ancora la trepidazione con cui, giovane scrittrice armata di penna e quaderno, sono andata in casa di Montale” racconta. Si era preparata diverse domande sul suo lavoro ma poi le era sembrato presuntuoso parlare di scrittura con l’immenso poeta che amava tanto, così “con molta titubanza e con una voce di formica gli ho chiesto qualcosa sulla sua famiglia”. Montale non era inizialmente troppo gentile, ma poi, “a mano a mano che parlava dell’infanzia, la sua voce è diventata più mossa, più partecipe”, e ne è uscito un incontro autentico e unico. Così l’infanzia è diventata la cifra delle interviste successive. Il risultato è uno sguardo profondo e inedito alla psiche di ventisei tra le principali personalità artistiche e culturali del Novecento, realizzate fra il 1968 e il 1972. Sono memorie che attraversano il dopoguerra, la povertà, il rapporto con i genitori, con l’amore, con la lettura, l’arte, la natura, e con l’inizio della propria esistenza. Da Montale alla Callas, da Abbado a Pasolini, a Strehler, Marco Bellocchio e Antonioni, fino a Gadda, Rossanda, De Chirico, Ronconi, Ortese, Rossellini, e Natalia Ginzburg per citarne alcuni. Così Dacia Maraini, che conosciamo come autrice di famosi romanzi, racconti, opere teatrali, poesie e saggi tradotti in tutte le lingue, ci conduce qui con grazia nei loro primi anni di cammino, in un dialogo col passato, emotivo, intimo, profondo. Il volume, E tu chi eri? Interviste sull’infanzia a donne e uomini che hanno fatto il Novecento era uscito la prima volta nel ’73, ristampato in seguito e poi rimasto fuori catalogo per anni. Ora lo ripubblica Rizzoli, con una prefazione di Vito Mancuso.

Incontriamo Dacia Maraini.