Sul suo territorio, secondo diverse stime, vivono tra i quindicimila e i trentamila orsi bruni, una concentrazione talmente importante a livello mondiale, che fa soprannominare, a pieno titolo, questo posto come il 'Paese degli orsi'.
Ci troviamo nella Kamčatka, una penisola situata nella parte più orientale della Siberia, bagnata dalle acque dell’oceano Pacifico a est e da quelle del mare di Ochotsk a ovest; un’area poco urbanizzata e scarsamente popolata: poco più di trecentomila persone su una superficie di circa duecentosettanta chilometri quadrati.
Uno dei luoghi remoti del nostro Pianeta, selvaggio e montuoso, in cui ci si lascia affascinare dalla ricchezza di foreste inabitate, di laghi cristallini e di torrenti dove risalgono i salmoni. Un’oasi del passato che, oltre alla forte concentrazione di orsi, vanta anche una geologia strepitosa: geyser, fumarole, crateri che nascondono laghi, vulcani altissimi che svettano tra le nuvole. In questo luogo, infatti, ci sono due grandi catene vulcaniche: una spenta (nella parte centrale) e una (verso l’oceano Pacifico) che invece presenta una grandissima attività vulcanica.
Una terra di contatto tra due grandi zolle del nostro Pianeta, tra un oceano e un continente, in una perfetta coesistenza tra ghiaccio e fuoco. Andiamo alla sua riscoperta con il geologo Francesco Pandolfo, socio di Kailas Viaggi ed esperto della Penisola della Kamčatka.
Kamčatka: l'esplorazione, 18.05.18
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