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Tokyo 2020 chiude al torneo di pugilato

Il CIO apre un'inchiesta contro la Federazione Internazionale di Boxe

  • 30 novembre 2018, 13:00
  • 9 giugno 2023, 03:50
Boxe

Un incontro di Rio 2016

  • Keystone

Il pugilato potrebbe non far parte delle prossime Olimpiadi estive. Il CIO ha infatti sospeso l'organizzazione del torneo in vista dei Giochi di Tokyo a causa di aspetti controversi della Federazione Internazionale di Boxe (AIBA), contro la quale è stata aperta un'inchiesta. Introdotta a partire dalla terza edizione dei Giochi moderni, nel 1904, la nobile arte è sempre stata presente ad eccezione di Stoccolma 1912, in quanto disciplina bandita in Svezia.

Diverse le ragioni da parte del Comitato Olimpico per andare ad indagare l'operato dell'AIBA, sospettata di cattiva gestione sia a livello finanziario, sia per quel che riguarda la guida e l'etica dell'organizzazione. E l'elezione di Gafur Rakhimov alla testa della Federazione - uomo d'affari uzbeko inserito nella lista dei criminali da parte del dipartimento del tesoro americano - non ha certamente aiutato a migliorare i rapporti. La boxe oltretutto aveva già suscitato le ire del CIO nel 2016 a Rio, quando 36 tra arbitri e ufficiali furono sospesi.

Malgrado queste misure, che congelano l'organizzazione delle qualificazioni all'appuntamento giapponese, il CIO ha promesso di voler "fare il massimo per proteggere gli atleti e assicurare che il torneo olimpico abbia luogo anche nel 2020".

Legato a Rete Uno Sport 30.11.2018, 12h30

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