Con il campionato che potrebbe riprendere, non solo i giocatori ma anche gli arbitri si stanno preparando. Ma per un direttore di gara, un eventuale match a porte chiuse è diverso da uno normale? La RSI lo ha chiesto al ticinese Luca Piccolo. "Dipende dall'arbitro, per chi si fa mettere in soggezione magari è meglio - ha affermato il 27enne - Nel mio caso l'emozione del pubblico e della partita è speciale, per cui giocare a porte chiuse è negativo rispetto al normale".
Per il VAR si vedrà se riusciamo a conciliare le attività e le norme del Consiglio Federale
Luca Piccolo
Nei pochi incotri disputatisi senza tifosi prima delle varie sospensioni per coronavirus si sono viste molte meno proteste da parte dei giocatori rispetto al solito: "Alcuni giocatori che si fanno prendere dalla foga del pubblico si calmeranno un po'. A porte chiuse le proteste si sentono molto di più". E se non ci dovesse essere il VAR? "A me cambierebbe poco, visto che lo uso solo da quest'anno", ha concluso Piccolo.
L'intervista a Luca Piccolo (Rete Uno Sport 10.05.2020, 10h00)
RSI Sport 10.05.2020, 14:44
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