Calcio

"Col calcio ho conosciuto il mondo"

Giovanni Trapattoni si racconta tra aneddoti e ricordi

  • 29 febbraio 2016, 23:55
  • 7 giugno 2023, 17:59
Giovanni Trapattoni

Una fonte inesauribile di curiosità sul pianeta pallone

  • Ti-Press

di Fabio Dotti

Ospite a Mendrisio in occasione della manifestazione “Riuniti nello sport”, Giovanni Trapattoni ha intrattenuto per un'oretta la platea del Mercato Coperto al microfono di Stefano Ferrando. Il Trap ha ricordato molti momenti della sua gloriosa carriera, costellata di successi ovunque sia stato. “Fare questo lavoro è una grossa fortuna, ho potuto girare il mondo e conoscere tante realtà. Tutto ciò mi ha arricchito molto come uomo”, ha attaccato l'ex ct degli Azzurri.

Tra i temi trattati non è potuto mancare quello della Germania, entrata nella vita del mister già nel 1944, come ha voluto ricordare il 76enne: “Quando ero bambino c'erano i tedeschi attorno a dove vivevo, ero piccolo e biondo, così i militari mi chiamavano vicino a loro e mi allungavano del cioccolato e latte condensato”.

"Ho sempre voluto rispettare le caratteristiche differenti di ogni Paese"

Giovanni Trapattoni

Un vero e proprio giramondo, ma con un'ideologia sua sempre ben presente in tutte le sue avventure: “Ho cercato di apprendere il più possibile immedesimandomi nella cultura del luogo dov'ero, come quando allenai il Bayern Monaco e durante l'Oktoberfest mi misi il Leder, il tipico vestito dei bavaresi”.

Immancabile un accenno a una delle sfuriate più famose del panorama calcistico, quella che vide come protagonista suo malgrado Thomas Strunz: “I media continuavano a chiedermi perché non giocasse, così persi la pazienza... quando ci vuole ci vuole. Dopo un'ora dei miei amici da New York mi scrissero che avevo fatto bene...”.

Una delle sue più grandi delusioni sportive è senz'altro l'eliminazione durante lo spareggio valevole per i Mondiali 2010, quando Gallas qualificò la Francia con un gol viziato da un controllo con la mano di Henry: “Lì capii che non sempre gli sforzi che si fanno vengono ripagati, mi sentii tradito. La FIFA poi ci rimborsò dandoci l'intero incasso di un'amichevole”.

"Il più forte? Michel Platini"

Giovanni Trapattoni

Nessun dubbio sul calciatore più forte che abbia mai allenato: “Un amico mi segnalò Platini quando era al St. Etienne. Ero scettico perché non avevo mai sentito parlare di francesi bravi a pallone... Ma insistette e così andai a vederlo. Restai estasiato, aveva una visione di gioco impressionante. Lo dissi subito all'avvocato Agnelli, ma ormai sembrava destinato al PSG. Lui però non si scompose più di quel tanto, mi disse che conosceva il capo della Matra (casa automobilistica francese, ndr), di non preoccuparmi. Una mattina mi chiamò e mi annunciò che avevamo chiuso l'affare. Non so bene come andò, ma Michel venne acquistato grazie a degli affari commerciali”.

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