"Quando il mio numero è apparso sul pannello dei cambi e i nostri tifosi hanno iniziato a festeggiare sono rimasto veramente sconvolto". Granit Xhaka è tornato a parlare, e lo ha fatto per la prima volta dopo i fatti del match contro il Crystal Palace dello scorso 27 ottobre. "È stato molto doloroso e frustrante. Non riesco proprio a capire una reazione del genere nemmeno adesso, specialmente la sua veemenza e l'estrema ostilità contro di me", ha continuato il giocatore rossocrociato in un'intervista al SonntagsBlick.
Io mi sento di far parte di una grande famiglia qui all'Arsenal, ma quando qualcuno della tua stessa famiglia ti insulta fa molto male
Granit Xhaka
"Non intendo dire che non posso accettare le critiche - ha raccontato il l'ormai ex capitano dei Gunners - se non giochiamo bene, dobbiamo ascoltare i tifosi e lavorarci su. Ma insultare e imprecare contro il tuo stesso capitano provoca solo una brutta atmosfera in un squadra che dovresti per contro sostenere. Questo non ha senso per me e indebolisce lo spirito del gruppo".
Particolarmente dolorosi sono poi stati i violenti attacchi subiti da Granit Xhaka sui social media, nei quali c'è chi ha addirittura augurato la morte di sua moglie e della figlia appena nata. "Alcuni dei miei compagni di squadra sono venuti a trovarmi, è stato fantastico. Mi hanno incoraggiato a non lasciarmi condizionare e soprattutto hanno ricordato a quanti tifosi dell'Arsenal in tutto il mondo non è piaciuto il modo in cui alcuni hanno reagito allo stadio".
Continuerò a combattere e ad allenarmi duramente con l'Arsenal, sono pronto a tornare in campo
Granit Xhaka
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