"Jacobacci, Gerndt e gente piena di passione"

di Ariele Mombelli

Ci sono vittorie e sconfitte, ma poi ci sono i sogni. E quello di Mattia Croci-Torti, nel mondo del calcio, è sempre stato uno solo soltanto: vincere la Coppa Svizzera. Sì, per il Crus la Coppa vale più di qualsiasi altro trofeo, da sempre. Lo abbiamo incontrato nei giorni precedenti la semifinale per capirne il motivo. Chi, se potesse, si porterebbe con sè per la semifinale? È questa la domanda riassuntiva della seconda parte della nostra intervista, che vi proporremo in tre parti, da martedì a giovedì, giorno in cui Lugano e Lucerna si troveranno di fronte a Cornaredo (diretta su LA2 e in streaming).

Nella lunga carriera da giocatore e nella fin qui breve carriera da allenatore, Mattia Croci-Torti ha condiviso diversi spogliatoi con altrettante persone: compagni di squadra, colleghi di panchina e presidenti. Ma c'è qualcuno che, se potesse, il Crus si porterebbe con sé nella semifinale di Coppa Svizzera? Glielo abbiamo chiesto in un simpatico botta-risposta, in cui il tecnico quarantenne ha trovato il modo di sottolineare l'importanza di Mijat Maric. È lui, che ha dovuto saltare gli ultimi impegni in campionato dei bianconeri ma che giovedì potrebbe esserci, l'ex compagno di squadra indicato dal mister come imprescindibile.

Di persone che hanno scritto la recente storia del Lugano e che Croci-Torti vorrebbe accanto ce ne sono altre due: una in panchina e una in campo. "Dei miei capi allenatore qui a Lugano porterei Maurizio Jacobacci, semplicemente perché gli voglio bene. Un giocatore? Non avrei nessun dubbio, dico Gerndt: è quel tipo di attaccante che vive queste partite nella maniera giusta". E al di fuori del contesto di Cornaredo? "Dalla Super League prenderei Stevanovic del Servette, perché è un giocatore più forte di tutti gli altri e vede cose che altri non vedono".