Costretta ad organizzarsi di volta in volta
Costretta ad organizzarsi di volta in volta (Keystone)

La Svizzera vuole il suo centro nazionale

Tami: "Incaricata una persona per individuare delle possibilità, già svolte delle analisi"

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dall'inviato a Ginevra Ariele Mombelli

Vuole crescere questa Svizzera, sia dentro che fuori dal campo. E per farlo non si vuole lasciare nulla al caso, tanto che la creazione di un centro d'allenamento nazionale sarebbe più di una semplice idea. "Sì, qualcosa si sta concretamente muovendo - ha confermato Pier Tami - È un tema che abbiamo portato sul tavolo del presidente e sul quale si è chinato il comitato centrale dell'ASF. È stata incaricata una persona per individuare dei possibili luoghi, che adempiano a determinate caratteristiche, economiche e logistiche. Delle analisi finanziarie sono già state fatte, ora speriamo che i tempi possano accorciarsi".

Si stanno valutando diverse possibilità, ma i criteri in gioco sono molteplici

L'Italia a Coverciano, la Francia a Clairefontaine, l'Inghilterra a St George's Park. Sono solo tre esempi che la nostra Nazionale, costretta a pianificare con ampio anticipo ogni suo raduno con conseguenti spostamenti, intende seguire. "In questo momento, oltre a quella maggiore, abbiamo impegnate altre quattro selezioni giovanili, costrette a prepararsi in luoghi diversi con tutte le difficoltà che ne conseguono. Riunirle ci aiuterebbe sul piano logistico, generando inoltre un sentimento di identificazione più marcato nei confronti delle nostre squadre". Impossibile, in attesa di aggiornamenti, dargli torto.

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