Lugano castigato dal cinismo del Lucerna

Quattro sconfitte consecutive sono sinonimo di crisi di risultati per il Lugano che è caduto in casa contro il Lucerna con il punteggio di 2-1 al termine di una gara in cui avrebbe meritato di più. Dopo il ko di Zurigo, Tami ha rimescolato le carte in tavola buttando nella mischia Janko e Krasniqi dal primo minuto e così a farne le spese nella difesa a quattro è stato Sulmoni. A Cornaredo i bianconeri, diretti sempre da Kiassumbua tra i pali, hanno ritrovato dall'inizio anche il metronomo del proprio centrocampo Piccinocchi. La rivoluzione non ha però prodotto gli effetti sperati, infatti lo spirito propositivo dei bianconeri si è infranto contro la concretezza degli ospiti.

Con le squadre che hanno giostrato a basso regime, il primo tempo ha stentato a decollare e l'unica occasione degna di nota nella prima mezz'ora è capitata sulla testa di Vecsei, che in tuffo ha concluso a lato. Al primo vero affondo però i lucernesi hanno trovato il vantaggio al 41' con Schürpf, servito dal traversone rasoterra di Grether e dimenticato completamente da Krasniqi.

La discesa in zona spogliatoi del presidente Renzetti durante la pausa ha risvegliato i luganesi, che nella ripresa si sono accampati nella metà campo avversaria, andando vicini al pareggio con Mariani e Junior nella stessa azione subito in avvio. Per trovare il pareggio ci è però voluto un missile terra-aria di Junior che al 71' ha trafitto Omlin, infilando il pallone nel sette. Quando il Lugano si stava lanciando all'assalto finale è stato punito ancora una volta dal cinismo del Lucerna, perfettamente personificato da Schürpf che ha ribadito in rete la conclusione di Demashaj respinta dal palo. Le speranze dei bianconeri si sono poi infrante sul colpo di testa mandato alle stelle da Janko quando si trovava tutto solo su azione di calcio d'angolo.