CALCIO - SUPER LEAGUE

Stavolta la bestia nera non morde, il Lugano la doma in fretta

Servette tramortito da un avvio letale: dopo Thun si torna a sorridere

  • Ieri, 18:28
  • Ieri, 21:07
Tutta la grinta di Papadopoulos, autore di ben due reti

Tutta la grinta di Papadopoulos, autore di ben due reti

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4 - 2

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Lugano

Servette

  • 5'

    Papadopoulos

  • 18'

    Grgic(P)

  • 24'

    Bislimi

  • 52'

    Papadopoulos

  • 40'

    Douline

  • 70'

    Mraz

Di: Nicola Rezzonico, in redazione

La bestia nera, stavolta, è stata domata. E dovrà tornarsene a Ginevra con un bel 4-2 sul groppone. Ovvio, per cancellare le tante delusioni incassate nei recenti duelli col Servette ci vorrà ancora del tempo. Ma la vittoria odierna - soltanto la seconda negli ultimi tredici faccia a faccia in Super League - non può che inorgoglire il Lugano. Ci voleva, eccome se ci voleva, dopo i balbettii post Thun. Per il morale tanto quanto per la classifica, banalmente. Quando nell’agenda del 2025 restano appena due impegni, quelli con Zurigo (mercoledì) e YB (domenica), Grgic e soci possono quindi guardare in alto: dal sesto posto attuale, il secondo dista non più di quattro punti.

Nel tentativo di rivitalizzare un attacco finora spuntato, Croci-Torti si è affidato al peso di Behrens e Koutsias (quest’ultimo però defilato a sinistra) sin dal primo minuto. E tale scelta, seppur in maniera indiretta, ha dato i suoi frutti. Uno, due, tre lampi in neanche mezz’ora - la botta di Papadopoulos, il 21o rigore consecutivo trasformato dall’infallibile Grgic e l’ammirabile schema su punizione che ha portato al 3-0 di Bislimi, nell’ordine - hanno infatti conferito sostanza al dominio ammirato (non senza stupore...) già dal fischio d’inizio. Nell’approccio più convincente della stagione, allora, peccato solo per la macchia che ha sporcato il brillante disegno bianconero: la responsabilità è da attribuire a Marques e a una marcatura, la sua, troppo leggera per arginare Douline.

Chi invece si è rivelato provvidenziale nel frenare la rimonta granata è stato Saipi: sì, perché se il numero 1 non avesse ipnotizzato Guillemenot a tu per tu, ecco che la ripresa avrebbe potuto assumere ben altri connotati rispetto a quelli sviluppatisi con il 4-1 di Papadopoulos, ancora lui. Di nuovo in triplo vantaggio - e pur perdendo il piglio autoritario che aveva inizialmente tramortito gli avversari - i locali si sono dunque dedicati alla gestione del risultato con relativa tranquillità, facendosi trovare impreparati solo in occasione del 4-2 firmato Mraz. Difesa e contropiede, per sintetizzare, un esercizio in cui Steffen si è distinto... cestinando il quinto gol. Poco importa, oggi: rimessa a cuccia la bestia nera, lo slancio per chiudere degnamente l’anno solare non mancherà di certo.

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