Tre parti in cerca di unità per il bene del Bellinzona

Il patron del Bellinzona Juan Carlos Trujillo lo aveva messo in chiaro sin da subito, e a margine della partita di Coppa Svizzera contro il Grasshopper lo ha ribadito: l’obiettivo dei granata a corto termine è la promozione. “Entro due anni vogliamo il salto di categoria - ha confermato - se no me ne andrò. Dopo avere acquisito la società abbiamo dato mandato agli avvocati di regolare tutte le questioni che mancano per l’ottenimento della licenza. Verseremo anche un’ingente somma di denaro. Tutto questo per permettere in futuro ai giovani giocatori di raggiungere il loro sogno qui a Bellinzona”.

Un obiettivo che in questi primi caotici mesi sotto la sua guida sembra ancora lontano dal poter essere raggiunto e che necessita come fondamenta un’unità di intenti tra tutte le parti in causa. “Ad oggi l’Associazione Calcio Bellinzona è indipendente, e non fa capo alla prima squadra - ha spiegato il presidente Brenno Martignoni - l’ideale però dovrebbe essere tornare ad avere una collaborazione come l’avevamo con la precedente proprietà. È fondamentale anche perché il calcio giovanile non può pensare solo ai prossimi due anni, ma ha bisogno di un assetto stabile per molto più tempo”.

E com’è il rapporto del nuovo patron con la città? “Con il Municipio c’è un ottimo dialogo, ci sono già state due riunioni in cui abbiamo sollevato le varie problematiche che ci sono al momento. Ma comprensibilmente ci vorrà ancora del tempo”. Buone relazioni confermate anche da Fabio Käppeli: “Siamo partiti con un dialogo improntato sulla collaborazione costruttiva - ha detto il vicesindaco - È chiaro però che nelle prossime settimane Trujillo dovrà costruire e consolidare la struttura societaria”.