Manca sempre meno alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026 ma le polemiche sono già entrate nel vivo. Dopo le contestazioni inerenti alla nuova pista da bob, la tempesta si è abbattuta sul PalaItalia, il palazzetto che dovrebbe ospitare le partite di hockey. O meglio, dovrà farlo, nonostante le tempistiche risicate impediranno la realizzazione di tutti i test abitualmente effettuati sulle sedi olimpiche. Lo ha confermato Andrea Francisi, chief games operations officer dei Giochi, con un lapidario “non c’è un piano B”.
Una dichiarazione che ha suscitato preoccupazioni (e polemiche) soprattutto oltreoceano, dove ci si aspettava che il ritorno dei giocatori NHL alle Olimpiadi dopo ben 12 anni di assenza si accompagnasse a ben altro genere di organizzazione. Senza contare che l’impianto, pensato per essere riutilizzato prevalentemente come spazio per concerti, presenterebbe limiti alla visibilità in base ai regolamenti concernenti le partite di hockey, nonché rischi inerenti alla viabilità. Insomma, se chi ben comincia è a metà dell’opera, si prevedono acquazzoni per febbraio 2026.





