Nuove ambizioni ma un solo acuto

di Piergiorgio Giambonini

Dopo quasi trent’anni di anonimato, l’hockey svizzero torna a cullare qualche ambizione a metà degli ’80, in concomitanza tutt’altro che casuale con le nuove vie tracciate dal Lugano di Mantegazza e Slettvoll. Una rincorsa all’élite che si rivela però parecchio laboriosa: tra il 1985 e il 1997 si susseguono 4 promozioni nel Gruppo A (NB: fino al 1991 a sole 8 squadre) e addirittura una finalina mondiale, ma anche 3 relegazioni, il tutto con 9 diversi coach alla transenna!

La tabella di marcia è insomma una continua altalena: con Schenk allenatore promossi (dopo 15 anni di attesa!) nel 1986 a Eindhoven, relegati nel 1987 a Vienna e ri-promossi nel 1990 a Megève; con Slettvoll 4° posto nel 1992 a Praga; con Gilligan relegati nel 1993 a Monaco; con Lindberg promossi nel 1994 a Copenaghen; con Waltin relegati nel 1995 a Stoccolma; ed infine di nuovo con Schenk promossi (stavolta a tavolino) nel 1997.

Apice di tutto questo, dunque, la "finalina" ai Mondiali del ’92, appena due mesi dopo il fallimentare torneo olimpico di Albertville. Sostituito Tamminen con Slettvoll, a Bratislava e Praga la Svizzera debutta con due pareggi storici contro Russia 2-2 e Canada 1-1, poi nei quarti batte 3-1 la Germania, perde 1-4 la semifinale con la Svezia e 2-5 (con uno 0-3 nel terzo tempo) la finalina con la CSSR padrona di casa.

La puntata di stasera di “Liberamente”, in onda dalle 20 alle 21 su Rete Uno, è dedicata ai Mondiali di hockey: quelli che sarebbero dovuti iniziare domani a Zurigo e Losanna, e quelli del passato. Raccontati da Massimo Miccoli, Piergiorgio Giambonini e da molti giocatori ed ex giocatori ticinesi che hanno vestito la maglia rossocrociata in occasione dei campionati del mondo nel corso degli ultimi decenni.