dall'inviato a Seefeld Giancarlo Dionisio
Il sole è tornato nei cieli di Seefeld, a suggellare un Mondiale da urlo. Spente le ultime luci, silenti inni, trombe e campanacci, vi proponiamo il nostro personalissimo podio.
BRONZO per l’umile e intelligente Kilian Peier. Un anno fa aveva deciso di dare una svolta alla sua carriera. Ha cambiato praticamente quasi tutto. In stagione è stato costantemente fra i top 10-15. A Seefeld ha assaporato l’ebbrezza del podio. Anche dal piccolo trampolino, in una gara folle, ha provato a sbancare. Per molti di noi è stata una sorpresa. Lui, sotto sotto, ci credeva. Ha solo 24 anni. Il tramonto del superlativo Simon Ammann verrà metabolizzato grazie a questa nuova stella volante. Il suo bronzo lenisce le ferite per i mancati successi di Dario Cologna.
ARGENTO per la Norvegia. Nettamente primi nel medagliere, i sudditi di Sua Maestà Harald V, nel fondo hanno dominato come mai prima nella storia: in 12 gare hanno conquistato 10 titoli mondiali, 3 volte si sono piazzati al secondo posto, 5 di loro hanno messo al collo la medaglia di bronzo. Quando nello sport moderno qualcuno vince troppo, si è portati al sospetto. La Norvegia è invece uscita indenne dal tornado-doping che ha sconvolto il Mondiale. I suoi successi, fino a prova contraria, sono figli di un duro e scientifico lavoro, di un bacino quantitativamente gigantesco e, non da ultimo, di investimenti colossali in personale e mezzi. E allora perché non attribuire loro la medaglia d’oro?
L’ORO lo vorrei regalare al pubblico, la spina dorsale, l’anima, la vita di questa rassegna iridata tirolese. L’Austria, che chiude con molte medaglie, ma senza oro, si è mobilitata. La Norvegia è praticamente emigrata a Seefeld. Finlandia ed Europa dell’Est hanno risposto: presente! Dalle vicine Svizzera, Germania e Italia si è sviluppato un turismo quotidiano di massa. Una massa poco esotica, molto europea. Una massa che ha osservato, gioito, ballato, cantato, pianto dalla gioia e dalla frustrazione. Persone che non si sono fatte travolgere neppure dal Blitz della polizia e dai 9 arresti. Se ne parlava, ovviamente, con amarezza e rabbia, tuttavia la gente, fino all'arrivo del greco Alex Vanias, 62o e ultimo della 50 km, ha continuato a sostenere tutti gli atleti puliti, o presunti tali, coloro che meritavano rispetto e amore.
Il commento di Antonio D'Autilia (Rete Uno Sport 03.03.2019, 18h30)
RSI Sport 03.03.2019, 20:15
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Mondiali di Seefeld, l'arrivo della 50km (03.03.2019)
RSI Sport 03.03.2019, 15:18