Sabalenka non tentenna e si tiene stretto lo scettro

La regina di New York era e resta lei, Aryna Sabalenka. Esattamente come un anno fa, la bielorussa (WTA 1) ha inflitto una grande delusione al pubblico di Flushing Meadows, spegnendo i sogni di gloria di una tennista statunitense proprio sul più bello. Allora la vittima era stata Jessica Pegula; quest’oggi Amanda Anisimova (9), che - rispetto all’umiliazione di Wimbledon - ha sì alzato il livello, ma non abbastanza per mettere le mani sul suo primo Slam: per la nativa di Minsk fanno invece quattro, grazie al 6-3 7-6 (7/3) maturato in poco più di un’ora e mezza.

La sfida fra le due tenniste più potenti del circuito si è accesa sin dai primissimi scambi, in cui Anisimova (che alla vigilia conduceva 6-3 negli scontri diretti) ha subito dimostrato di avere gli argomenti per mettere in difficoltà la favorita. Un calo mentale e parallelamente tecnico (davvero troppi gli errori non forzati…) sul 3-2 in favore dell’americana ha tuttavia consegnato il primo set alla rivale, riemersa per l’appunto senza strafare. Sprofondata in questo vortice di dubbi, la 24enne ha comunque rialzato la testa in un momento chiave (5-4 Sabalenka, 30-30 e punto praticamente perso), per poi però arrendersi definitivamente là dove la numero uno più eccelle, ovvero al tie-break (sono ora 19 quelli vinti consecutivamente). Ecco così sfatata la maledizione della campionessa in carica: sì, perché sul cemento degli US Open era dai tempi di Serena Williams che la vincitrice dell’edizione precedente non riusciva a ripetersi.

Legato a LA2 Sport Live 06.09.2025, 22h05