Un gruppo di uomini armati, tra i 70 e gli 80 secondo le prime testimonianze, hanno fatto irruzione in un quartiere periferico della città di Kumanovo, nel nord della Macedonia al confine con Serbia e Kosovo. I miliziani si sono asserragliati in case disabitate o edifici diroccati.
Una decina di poliziotti sarebbero rimasti feriti negli scontri a fuoco; una tv locale ha parlato di tre agenti morti in ospedale, ma la notizia non è stata confermata, così come quanto riferito da altre fonti che parlano di una donna e il suo bambino rimasti uccisi in una sparatoria.
Il presidente macedone Gjorgje Ivanov ha interrotto una visita ufficiale a Mosca - dove in mattinata ha assistito alla grande parata militare sulla Piazza Rossa per i 70 anni dalla vittoria sovietica sul nazifascismo - e ha fatto ritorno anticipatamente a Skopje.
Intanto il Governo serbo ha disposto l'invio di forze di polizia supplementari al confine con la Macedonia. Anche nella zona cuscinetto di sicurezza alla frontiera fra Serbia e Kosovo (che Belgrado chiama linea amministrativa, non riconoscendo l'indipendenza di Pristina) è stata rafforzata la presenza della polizia.
ATS/M.Ang.