disegnare architettura
Alphaville

"Parliamone!"

di Enrico Bianda

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  • 24.11.2022
  • 25 min
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  • Scienze umane e sociali

Trasformare o demolire?

Non è una domanda, ma un’affermazione, ed è il titolo della conferenza di oggi all’Accademia di architettura di Mendrisio: "Transformation, no demolition", tenuta dall’architetta francese Anne Lacaton, che ha vinto il prestigioso Premio Pritzker nel 2021. Un titolo perentorio che indica la volontà di trasformare, ovvero riutilizzare in architettura i materiali esistenti e già usati per precedenti costruzioni piuttosto che annullarli demolendoli. Una pratica che è stata messa in atto per secoli, e che trova testimonianza anche sul nostro territorio, ad esempio per la costruzione di chiese medievali laddove sorgevano templi o altri edifici dell’antichità. Dopo decenni di demolizioni, si ricomincia a parlare di trasformare il preesistente. Cerchiamo di capire le motivazioni di questa tendenza nuova ma anche molto antica, in relazione al mutato rapporto con il paesaggio e con l’ambiente e insieme alla consapevolezza che le risorse del nostro pianeta non sono infinite. Per discutere di tutto questo ospitiamo in diretta Pietro Vitali, responsabile del corso di laurea in Architettura d’interni presso il Dipartimento Ambiente Costruzioni e Design della SUPSI, e Martino Pedrozzi, fondatore e direttore dal 2003 del programma di Summer School WISH (Workshop on International Social Housing), l’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera Italiana.

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