Il sabato pomeriggio su Rete Uno è… “Ciao a tutti”
Abbiamo incontrato il conduttore Marco DiGioia per farci raccontare il suo lato “radiofonico”
Come si prepara una puntata di “Ciao a tutti”?
Con il preziosissimo aiuto di Cristina Gobbetti e tanta fantasia. "Ciao a Tutti" è come un acquario dove alle 13.00 i pesci si incontrano e iniziano a chiacchierare tra di loro. Raccontandosi cose straordinarie, misteriose, incredibili o magari parlano della loro serie tv preferita, del film appena uscito o ancora, riportano dei fatti accaduti in Svizzera e nel mondo. Qualcuno lo fa al telefono, qualcun’altro con un messaggio allo +41 76 321 11 13 e arrivate le 17.00, dopo aver parlato insieme e ascoltato la musica di Rete Uno, si salutano con un bel “Ciao a Tutti”.
Differenze tra lavorare in radio e in tv? Pro e contro?
In radio non puoi mentire. In televisione un pochino...
Bisogna avere delle caratteristiche particolari per essere un conduttore radiofonico?
Un po' di pancia e un po' di cuore e anche una scaletta. Prepararsi e non pensare che aprire la bocca e darle fiato, significhi che in automatico qualcuno ti stia ad ascoltare. Anche se non è necessario che quanto dici abbia più o meno spessore o profondità, la cosa più importante è che ci si organizzi prima di andare in onda. Questo, qualche ascoltatore te lo fa guadagnare. Poi, proprio su questa base, ti puoi permettere di improvvisare, altra cosa necessaria. Ma l'improvvisazione sull'improvvisazione...non funziona nemmeno in casa quando sei da solo.
Capitolo social: li usi tanto? Pensi che possano essere utili per fare da volano a un programma come il tuo?
Sono utili e chi riesce a gestirli bene ha tutta la mia ammirazione. Perchè sulle varie piattaforme o stai al loro gioco, sfruttando e forse qualche volta subendo alcuni meccanismi o rischi di essere fuori posto. Diciamo che io ho molto da imparare su questa cosa.
La musica è una delle colonne portanti della radio, ci parli del tuo rapporto col mondo delle sette note?
Sin da piccolissimo, mio padre, Andrea, mi metteva le sue enormi cuffie in testa per farmi ascoltare la musica. Sono cresciuto con i Byrds, Gene Clark, Roy Orbison e tanta musica country. Poi sono passato dal suonare (non si arrabbino i musicisti), al mettere la tech house in discoteca e infine ad ascoltare nel mio studio J’en ai marre! di Alizée. Seguo le vibrazioni e non i generi.
Infine un piccolo autoritratto!
Ciao a tutti, mi chiamo Marco, amo fare la radio di giorno e la tv la sera. Bevo tanto latte e ultimamente mi viene bene scrivere storie.