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Dammi una “puff”

Puntata del 4.11.22 - Il boom delle sigarette elettroniche usa e getta

  • 4 November 2022, 18:40
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Dammi una "puff"

Inchieste 04.11.2022, 22:15

Sono colorate, profumate, alla moda. Spopolano tra giovani e giovanissimi, le ritroviamo negli astucci e negli zaini dei ragazzi. Non sono pennarelli o gomme da masticare però: sono vere e proprie sigarette. Proprio così, sigarette con nicotina, condita - è il caso di dirlo - da aromi dolci e fruttati. Si chiamano "puff", costano una decina di franchi e basta fare un giro nei cortili delle scuole per vederle. La loro vendita in Ticino e in molti altri cantoni svizzeri non è vietata ai minori di 18 anni: in pratica a una ragazzina non si possono vendere sigarette convenzionali con tabacco ma si possono vendere liberamente le "puff". Sembra incredibile ma è proprio così.

Chi si batte contro le dipendenze chiede con forza una regolamentazione: le "puff" sono il nuovo nemico, l’ennesimo tentativo dell’industria della nicotina per attirare nuovi clienti, sempre più giovani. Il fenomeno va insomma fermato. Chi vende questi prodotti invece le trova una buona soluzione per smettere una volta per sempre con il tabacco e giura di non permetterne l’acquisto ai ragazzini. Ma è proprio così? Noi abbiamo fatto qualche verifica con un test: vale più il business o la salute dei giovani? Perché se è vero che vendere queste sigarette ai minorenni non è di fatto illegale, è altrettanto vero che le "puff" danno forte dipendenza.


I negozi che le hanno vendute sono:

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Quelli che invece non le hanno vendute sono loSvapo Vape Shop - Bellinzona, la Stazione di servizio Eni - Minusio, Edicola Chiosco Posta - Locarno e Sensys Sigarette Elettroniche - Bellinzona.

Ma i ragazzi cosa pensano di tutto questo? Abbiamo cercato di capirlo, ma non è stato affatto facile: chi si nasconde, chi nega, chi minimizza, chi dice che a comprarle sono… i genitori!

Abbiamo anche smontato, in senso letterale, queste sigarette, per capire come sono fatte, che cosa contengono e come vengono fabbricate. Già, perché questo è un mercato in forte crescita e dall’altra parte del mondo, guarda caso in Cina, si lavora come pazzi per rispondere alla domanda.

In studio hanno discusso con noi di questo tema Martine Bouvier Gallacchi, del servizio promozione e valutazione sanitaria TI, Mario Puppo, per l’Associazione Svizzera commercianti sigarette elettroniche e Luciano Ruggia, rappresentante dell’Associazione svizzera prevenzione tabagismo.

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