Patti chiari

Una pensionata ingannata da un falso Brad Pitt

Il racconto della vodese che per mesi ha davvero creduto di vivere una storia d’amore con la star. In realtà si era invaghita di un truffatore che le ha sottratto decine di migliaia di franchi

  • 55 minuti fa
  • 45 minuti fa
immagine
18:49

Il falso Brad Pitt

Patti chiari 05.12.2025, 22:31

  • RTS
Di: Michael Borgognon, Gilles Clémençon (RTS)/sf 

Per quella che chiameremo Patricia, tutto inizia nel maggio 2024. Mentre visita la pagina ufficiale di Brad Pitt su Instagram, viene contattata da una persona che dice di essere la manager della star americana e le chiede il permesso di metterla in contatto con lui. Patricia accetta. “Abbiamo iniziato a comunicare normalmente, come due persone che si incontrano, con delicatezza” racconta ai microfoni di RTS.

I giorni e le settimane passano. Patricia e il falso Brad continuano a scambiarsi messaggi. “Mi fa molte domande su ciò che provo, su cosa mi piace, su come vedo la vita, e poi un giorno mi fa capire che è innamorato di me”.

Il falso Brad le chiede di mantenere la loro relazione discreta, ma non è certo il tipo da nascondere le emozioni… “Amore mio, sei il mio tutto, ora e per sempre”, le confessa. Lei cede: “È una vera relazione che si sta creando, così mi lascio scivolare in questo sentimento amoroso”.

La truffa

Dopo qualche tempo, la truffa prende forma. I due “innamorati” vogliono incontrarsi. Ma il falso Brad Pitt chiede una grossa somma di denaro, giustificandola così via SMS: “Piccola, sono 50’000 dollari chiesti dal mio management”. Spiega a Patricia che è la stessa tariffa per chiunque voglia incontrarlo. In un primo momento lei rifiuta, ma non è che un rinvio.

“Mi sono detta che forse è il loro modo di fare… Io non sono mai stata in contatto con un attore”. Così effettua un primo versamento di 30’000 dollari, poi altri 20’000. Patricia paga con la certezza che questa volta l’incontro ci sarà.

L’ingranaggio

Alla fine dell’estate 2024, Brad Pitt, quello vero, è alla Mostra di Venezia per presentare il suo nuovo film con George Clooney. Patricia pensa che sia arrivato il grande momento. “Preparo una piccola valigia, sperando che mi dica di venire”. L’impostore non lo fa, ma per farsi perdonare le invia dei fiori con questo biglietto: “Ti amo così tanto, tesoro. Non vedo l’ora di passare il resto della mia vita con te. Pitt”.

Patricia è intrappolata nel circolo vizioso di quello che in psicologia si chiama “bias dell’impegno”. Dopo i primi versamenti, è difficile tornare indietro. Il truffatore le chiede altri 10’000 dollari per spese mediche, poi ancora 10’000.

L’ex assistente medica non naviga nell’oro, eppure cede: “C’è un tale stress che mi lascio convincere ad andare in banca e pagare”. Uno stress che supera con la certezza che Brad Pitt la ami davvero.

La vicenda prende una piega ancora più tragica. Un giorno, l’impostore le propone di raggiungerlo negli Stati Uniti. Lei prende un volo per Los Angeles. Attenderà tre settimane in un hotel, da sola, bevendo cocktail in attesa dell’amato. Tre settimane dopo, si rassegnerà a tornare in Svizzera, non senza aver versato nel frattempo altri 20’000 dollari.

La denuncia

Tornata in Svizzera, Patricia si imbatte nella storia di Anne, una francese truffata per oltre 800’000 euro, anche lei da un falso Brad Pitt. È turbata dalle somiglianze con la sua vicenda, senza però rendersi conto di essere anche lei una vittima. La presa di coscienza arriverà qualche giorno dopo.

Sfinita, si reca alla polizia. “Quando sono arrivata e ho detto ‘credo di essere stata truffata’, non riuscivo nemmeno a pronunciare il nome di Brad Pitt. L’agente mi chiede se l’importo è importante. Rispondo sì, quasi 100’000 franchi”.

Patricia sporge denuncia, dopo aver creduto per quasi un anno alla favola con Brad Pitt. Oggi cerca di ricostruirsi, e questo va ben oltre il dover curare il cuore infranto: “C’è una vergogna indescrivibile. So di aver passato quasi un anno a vivere una relazione che non esisteva. Ti chiedi: ma come ho fatto a farmi ingannare così?”

Non è un caso isolato

Questo tipo di truffe si è moltiplicato negli ultimi tempi in Svizzera. Solo nel Canton Vaud, dall’inizio dell’anno sono state registrate diverse decine di denunce per un danno complessivo di oltre 2,4 milioni di franchi, secondo la polizia vodese.

Numeri probabilmente inferiori alla realtà, spiega Pascal Fontaine, capo della Divisione prevenzione criminalità: “Ovviamente, ci sono molte vittime che non osano sporgere denuncia perché si sentono in colpa”.

E il poliziotto avverte le vittime che, in genere, le somme versate vanno considerate perse: “Questi soldi, molto rapidamente, cambiano continente, escono dal circuito bancario europeo. E lì non abbiamo più alcuna possibilità di recuperarli”.

È anche difficile rintracciare gli autori delle truffe. Molto spesso, gli impostori provengono da Paesi dell’Africa occidentale. Patricia ha ingaggiato un investigatore privato per cercare di rintracciare il truffatore. Secondo il detective, si troverebbe da qualche parte in Nigeria.

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare