Pericolo cellulare

Vi è mai capitato dopo mezz’ora di telefonata col cellulare attaccato all’orecchio di avvertire un senso di calore o formicolio? È quello che è successo per anni ad un manager che ha scoperto di essersi ammalato di tumore. Una storia che ha dato il via all’inchiesta di Patti chiari sui pericoli dei telefoni cellulari.

Il caso è clamoroso, perché per la prima volta la malattia tumorale di una persona, per decisone di un tribunale, è stata collegata all’uso del telefonino. Ma non ci avevano detto che i cellulari erano sicuri?

La comunità scientifica è divisa sulle conseguenze dei telefonini sul cervello. Gli scienziati si dividono tra colpevolisti e innocentisti, mentre l'Organizzazione mondiale della salute non esclude il nesso causale tra onde elettromagnetiche e cancro.

Patti chiari ha indagato per verificare la pericolosità di questi aggeggi che tutti noi usiamo.

Di pericoli sulle confezioni dei telefonini non si parla mai, ma nelle istruzioni, leggendo tra le righe, i produttori ammettono che qualche precauzione va presa: usare le cuffiette o il viva voce, tenere l’apparecchio a un centimetro e mezzo dall’orecchio. Cosa ci stanno dicendo? Che l’uso prolungato del telefonino può nuocere alla salute?
Patti chiari ha effettuato diversi test, misurando il livello di radiazioni emesse dal telefonino, ma anche gli effetti termici che provoca a contatto con la pelle e ha incontrato il ricercatore svedese su cui si sono basati i giudici per stilare la loro sentenza, storica, che ha confermato il nesso causa-effetto tra una malattia tumorale e l’uso del cellulare. Ciò che ha raccontato ai giornalisti di Patti chiari lascia sconcertati. E dai suoi studi emerge un dato preoccupante: bastano 40 minuti al giorno al telefonino per raddoppiare il rischio di tumore alla testa.

Un monito a futura memoria per non poter affermare: nessuno l’aveva detto.

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