Un sito accattivante. Foto di gioielli definiti “artigianali” fortemente scontati. La storia di un atelier che chiude dopo tanti anni di attività e che per ringraziare la sua clientela mette online gli ultimi pezzi della sua collezione. Una bella storia, dei bei prodotti, tutto made in Switzerland… tutto perfetto, insomma. Ma sarà veramente così?
Online proliferano siti di questo tipo. Solitamente si viene agganciati sui social con una pubblicità battente e foto di prodotti particolarmente curate. Ma dietro a tutto questo luccichio si nasconde in verità una serie di fregature. Infatti, una volta ordinati i prodotti, ci si trova con merce scadente, che non rispecchia le descrizioni trovate sul sito e che di svizzero non ha niente. Ma non solo: nelle condizioni di reso, spesso e volentieri, viene specificato che la merce comprata, se saldata, non può essere restituita: una bella fregatura visto che il negozio on-line – guarda caso – sta svendendo tutto.
Ma chi e che cosa c’è dietro questi siti? Alla scoperta del fenomeno del dropshipping: una modalità commerciale che in sé non ha nulla di illegale, ma che viene usata anche in maniera truffaldina.



