Quando il Dipartimento di Architettura e Design del MoMa aprì le porte del museo d’arte moderna di New York ai videogiochi le polemiche sul fatto di considerarli o meno arte occupò critici e storici dell’arte.
A distanza di un lustro e con uno sviluppo di questo media che ne ha esaltato le capacità espressive quella polemica appare tutto sommato sterile. Ciò che viene loro ormai pienamente riconosciuto è la capacità di raccontarci qualcosa di intermedio tra mondo virtuale e mondo reale grazie a una delle caratteristiche che più li individua: l’interazione una delle parole chiave della nostra società. E forse già solo per questo i videogiochi meriterebbero un posto in un museo.
A parlare di arte e videogiochi "Voci Dipinte" ha invitato il professore di media studies dello IULM di Milano Matteo Bittanti, autore di Giochi video performance spettacolo, streaming, e Francesco Jodice, artista particolarmente attento ai fenomeni di antropologia urbana e alla produzione di nuovi processi di partecipazione.
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