Non si vedono, ma ci sono, l’inquietudine e la violenza che si agitano sotto la superficie della tranquilla cittadina di Harmony, che fa da sfondo all’ultimo romanzo di Michael Bible, Goodbye Hotel (Adelphi). Alla sua seconda prova letteraria tradotta in italiano dopo L’ultima cosa bella sulla faccia della Terra, lo scrittore originario del North Carolina ritrova le atmosfere della grande letteratura del Sud degli Stati Uniti, una tradizione che passa per William Faulkner e Flannery O’Connor, rinnovata con l’applicazione di un’ironia che sa essere tenera e spietata allo stesso tempo.
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